Dicembre 1965, esce "Rubber Soul" dei Beatles. L'album segna una svolta nella discografia del quartetto: i testi si distaccano dalle solite tematiche adolescenziali e si incomincia una ricerca del suono spasmodica che sfocierà incantevolmente in Revolver e Sgt. Pepper.
Brian Wilson, stimolato dall'ascolto di "Rubber Soul", comincia a comporre quello che alcuni oggi definiscono il miglior album di sempre. Collaborando con Tony Asher per i testi e usando session men per registrare la propria musica, il leader dei Beach Boys si allontana dal surf degli esordi.
Ne esce fuori quella che definirei, senza timore, una celestiale perfezione. Il capolavoro del gruppo californiano è pervaso da una sensazione perenne di pace interiore.
E nel capolavoro troviamo il capolavoro: "God Only Knows". Una melodia così raffinata fece sentenziare a Sir McCartney la migliore canzone di sempre. E poi c'è quella "Caroline No" che chiude i giochi, forse troppo delicata per sfiorare infinitamente le sue meraviglie.
Ovviamente il Pet Sounds fù l'album dei Beach Boys che vendette meno di tutti, la gente era abituata alle solite canzoni da spiaggia a presa facile e non capì immediatamente cosa diamine avesse creato Brian Wilson. Ora, a quarant'anni di distanza, l'album è considerato semplicemente uno degli apici musicali di sempre.
Se Dio avesse inciso un album sarebbe stato il Pet Sounds.
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