Certamente non tutti tra voi conosceranno Nobuo Uematsu (che io affettuosamente chiamo Nobby); molti di voi conosceranno Final Fantasy, la saga di giochi di ruolo per console giapponese più famosa al mondo.

Nobuo Uematsu suona la tastiera; e guarda la suona nel gruppo The Black Mages, con Tsuyoshi Sekito come prima chitarra.

In realtà The Black Mages è un gruppo molto speciale: il reportorio di questi stravaganti metallari (?) nipponici consiste in cover più o meno riuscite del medesimo Uematsu, che in realtà è il compositore di tutte le classiche colonne sonore della saga di Final Fantasy.

Colonne sonore? Videogiochi? Musica dozzinale? Nossignore, ci metterei la mano sul fuoco: dopo l'ascolto di alcuni dei suoi pezzi (tralaltro orchestrali, con impostazione classica) più riusciti sono sicuro che non potreste affermare ciò.

"Darkness and Starlight" è il terzo disco, caratterizzato da rielaborazioni progressive metal inedite. Parliamoci chiaro: non è all'altezza dei precedenti; ma ha un pregio: ha riproposto alcuni dei pezzi più remoti e più belli di Uematsu, che risalgono ai primi anni '90, quando al tempo questo compositore con un computerino stonato e tanta fantasia faceva progressive rock. Vero Progressive Rock, con forti rimandi a Keith Emerson, Gentle Giant, Rush...

Certo, questo signor Uemtsu è stato fortemente influenzato anche dal pop romantico (ed anche un po "epico") degli anni '80 e dalla musica elettronica, sta di fatto che in quindici e passa anni di produzione non ha mai piccato una colonna sonora.

Come dicevo, questi pezzi sono delle cover progressive metal, ecco un piccolo schema per orientarvisi:

1 "Bombing Mission"; C'è molto Prog Rock anni '70 in questo pezzo, che storicamente è stato "l'Intro" ufficiale del settimo capitolo della saga e che è stato ereditato dagli spin-off successivi. Grandioso il Pianoforte, ottime tastiere; una domanda, perché la chitarra deve rovinare tutto?

2 "Neo EXDEATH"; E qui scende la prima lacrimuccia (di nostalgia dei bei temi andati), Exdeath (Exodus) è il nome del cattivone di turno da picchiare selvaggiamente nel quinto capitolo, nella versione originale la musica si fondeva tra esperienza ludica ed espressione visiva, con la telecamera impazzita e lucine schizofreniche. Stavolta la chitarra regge benissimo ed il nostro "maestro" tenta di emulare una sezione di fiati con la sua tastiera. Un pezzo tecnicamente valido con una carica emozionale sublime.

3 "The Extreme"; Certo, arrivare all'apice del disco dopo soli tre brani fa un po effetto, ma "The Extreme" (anch'essa "soundtrack da battaglia estrema, propria di Final Fantasy 8), sia per la freschezza che per l'elaborazione compositiva è il pezzo che fonde nettamente epica ed eccellenza tecnica: i chitarristi danno il massimo con arditi arpeggi e passaggi veloci, e se prima Nobuo cercava di emulare un orchestra con un solo strumento, in questo brano possiamo ammettere che ci sia riuscito alla perfezione.

4 "Assault of the Silver Dragons"; Un pezzo direttamente da Final Fantasy 9, sound vintage ma onestamente non mi convince; ok, Nobby, vuoi emulare Emerson, ma invece cadi nei suoi stessi errori, tastiera molto pulita ma assolutamente anonima, la chitarra recupera alla fine. Brano molto blando.

5 "KURAYAMINOKUMO"; Un nome impronunciabile (chiamatela Dark Cloud)! Ragazzi, siete dei geni. L'originale risale addirittura al terzo capitolo, anche qui tema "bellico" contro il solito abominio divino gigante... Opera mirabile, piena conversione di un accettabilissimo brano "Dance" in un susseguirsi di suoni psichedelici e coinvolgenti tra tastiera e chitarra distorta. Da perderci la testa.

6 "Distant World"; Tanto, tanto disprezzo per questo brano nippo-commerciale e smielato preso direttamente dal capitolo XI (un gioco online). Poi mi spiegherete cosa c'entrava col disco...

7 "Premonition"; Datemi diritto di replicare su questo pezzo, sempre Final Fantasy 8! Allora, "Premonition" era un brano cupo e molto drammatico che mischiava i temi di Amore, Potere, Morte e Guerra. Questa cover non aggiunge nulla, la chitarra è molto meno espressiva del dovuto ed Uematsu si perde in passaggi di organo del tutto superflui... Bocciato!

8 "Grand Cross"; Ancora Final Fantasy 9... Beh, che c'è da dire... all'inizio si sentono dei lamenti, c'è un rumore, un po' di suoni sconnessi... vabé tipica psichedelia. Poi invece parte il pezzo: stile giusto un po jazz, con tinte tra il chiaro e l'oscuro (vedi titolo album). La verità è che dopo 6 tracce epiche e una commerciale, non aggiunge moltissimo all'album in sè. In realtà come concept è un brano azzeccatissimo: la "Grand Cross" è la punizione che l'entità che rappresenta la paura della morte (Necrofobia) infligge a coloro che osano sfidarla.

9 "Darkness and Starlight"; Si inizi col dire che l'originale è uno dei pezzi portanti di Fianl Fantasy 6, ed è un pezzo barocco, multiforme, concettuale. Però attenzione: anche molto gradevole. L'originale offriva pure un testo in italiano, omaggio di Uematsu alla musica classica italiana, grandissima fonte di ispirazione per il mondo musicale "colto" nipponico. Questa è la cover ed al mio orecchio sembra un tantino estrema, ed il testo è in Giapponese (...).  Possiamo infine considerarlo un "collage" di tanti piccoli pezzi per organo (che in realtà sono da intendere come un unica grande lirica: la storia d'amore tra Maria e Draco, omaggio a Shakespear) riarrangiati per la band.  Comunque ragazzi, se vi piace potete intenderla come uno di quei bei pezzi di un quarto d'ora anni '70: ascoltandola tutta il suono e la voce appariranno a volte buffi o quasi fanciulleschi, però dietro si nasconde del buon prog.

Brano extra: "LIFE ~ in memory of KEITEN"; onestamente non so per chi sia stato composto, vi dico solo che è un brano per pianoforte, anche abbastanza ben riuscito, e chiude davvero bene un opera tra "ombre e luci".

Commento finale: se siete veri fan di Final Fantasy (ed avete giocato pure il III...), non perdetevi questo disco, è un peccato perché vi emozionerà; di fronte a tanta commercialità odierna (sia commerciale che videoludica...) ha un tocco vintage che non vi dispiacerà. Se vi piace il prog rock e non disprezzate la metallica variante, ascoltatevelo, ha spunti notevoli. Se vi piace il metal, suppongo potreste rimanere delusi. Per gli altri lo sconsiglio: è un disco piuttosto pesante, molto concettuale; un cameo ad una serie eccezionale di videogiochi, ok, ma non mettetelo alle feste...

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