Se a scuola venisse insegnato il rock dei losangelini The Bronx ci sarebbero meno truzzi. Questo è sicuro e prendiamolo come dato di fatto.

Pura utopia. I The Bronx rimarranno sempre un gruppo (relativamente) di nicchia, visto che sono stati sotto major. E a noi, tuttosommato, va bene così. Dopo averci fatto saltare di gioia con i primi due lavori, questi furiosi ammeriganazzi, tornano sul mercato discografico con il terzo cd. Sempre omonimo. Sempre esplosivo. Anzi, ancora di più del secondo. Qui abbiamo solo canzoni veloci, potenti, ruvide, ma sempre da cantare a squarciagola. Matt Caughthran sputa rabbia in ogni suo verso. Questo piccolo e grassoccio personaggio ha una carica incredibile (dal vivo, vi assicuro, è un fenomeno) ed è sicuramente l'asso nella manica di questi ragazzi di Los Angeles. La voce di Matt si inserisce alla perfezione in una trama di rock e post hardcore che non ti lascia respirare.

"Knifeman" apre il cd con un riff ipnotico e molto catchy. Poi è tutto in crescendo. Fenomenali! Le tracce si susseguono e nonostante siano abbastanza simili le una alle altre, i ritornelli vi si stamperanno in testa per non uscirne più. "Enemy Mind" è potentissima e veloce come poche. Anche i gota del mondo dei videogame si sono accorti delle potenzialità dei The Bronx. "Six Days A Week", una delle migliori tracce del lavoro, sarà, infatti, su Guitar Hero 5. Non male, insomma. La scelta del primo singolo e video (malatissimo) è caduta sulla bellissima "Young Bloods". Scelta perfetta.

Ora, guardiamoci negli occhi. Non stiamo parlando di un cd che passerà alla storia. Nè di un lavoro innovativo o perfetto. I The Bronx sono perfetti se volete divertimento, velocità e potenza con cori ruvidi da cantare in macchina o sotto la doccia.

E dite che è poco?!?

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