Sei un grande scrittore di canzoni e allora perché cavolo vai a caccia di farfalle nel buio? Ti prego, non raccontarmi ancora la storia del tuo amico batterista, quello che accennava un ritmo e poi andava a ramengo. Come? E' su quel mare assai incerto che navigava la zattera proveniente da Venere e quindi l'imprinting, le ochette e quant'altro? Ok, siamo alle solite, adesso mi dirai che, in ogni caso, ci deve essere vento e che i pensieri sono belli solo se spettinati, Tutti a dire che le tue canzoni sono come la primavera (oh sapessi, sapessi, sapessi, all'improvviso si apre una finestra!!!) e poi, e poi alla fine vogliono l'ordine. Ma la primavera, cazzo, la primavera è disordine, un attimo piove, un altro c'è il sole e i prati son tutto un brusio. Non solo, tre nebbie fanno una pioggia, tre pioggie una fiumana, tre feste da ballo una puttana e maggio. maggio è il mese dei matti e delle rose. Insomma è tutto un casino. E quindi viva il ramengo, il ramengo e l'inciampo. Anche se poi quando ti ha prodotto Andy inciampavi un po' meno. Come? Solo chi è davvero storto può permettersi di andar liscio? Ok, un modo per cavartela lo trovi sempre.

E quelli che “cazzo, Martin, se suonassi con dei veri musicisti, allora si”, mio dio è una vita che squali e squaletti provano a migliorarti, allora...allora sai che facciamo? Gli sbattiamo in faccia lo zio Oscar, hai presente l'aforisma numero 138? Quello che dice “non c'è miglior modo di peggiorare una persona che cercare di migliorarla”? Non male, eh? Anche per tutti quei tizi barbuti che entrano in studio e dicono cose del tipo “spostate quelle centomila comparse un po' più a destra”. Oh Martin, perdonali...perdonali, perché non sanno quello che fanno. Non sanno che le cose non sono che un attimo, una specie di esperimento. Vanno fatte, tutto qui e se il risultato non è perfetto, tanto meglio.

Però, insomma, Martin, c'era proprio bisogno di ricominciare con le cassettine? D'accordo, l'ultima è stata forse il tuo miglior disco coi Cleaners, ma ti sei dimenticato che subito dopo avevi pensato di lasciar perdere? E, non fosse spuntato quel contrattino, l'avresti pure fatto? Come? Le cose han cominciato ad andare troppo lisce? La zattera è diventata un barcone e hai cominciato a pensare che il vero spirito Cleaners from Venus fosse andato a farsi fottere? Davvero? E, senti, com'è esattamente sta faccenda dello spirito?

Lo spirito. Quella cosa tipo Syd, no? Quando, spingendo tutti i bottoni. faceva impazzire il produttore di “Piper”...oh merda, che gioia!!! Il pesce ancora a mezz'aria, il pesce e il retino da acchiappaqualcosa, cosa non importa. Quindi fanculo tutti, ciao Cleaners, e via con il tuo nuovo giochino esoterico, ovvero la confraternita delle lucertole.

E quindi di nuovo Mail Art, di nuovo le cassetine spedite per posta. Dentro qualche strumentale fatato e poi quel cazzo di effetto giostrina, il jangle argentato, din din. Poi quella canzone, si quella finita anche nel disco che hai fatto col capitano sensibile, ovvero “Carmosine”. Ecco, quante recensioni psych-pop ho fatto? Di quante caramelline ho parlato? E, soprattutto, quante volte ho scritto “effetto carillon”? Ho perso il conto. Beh, in “Carmosine” c'è il più bell'effetto carillon di sempre, punto.

Il secondo album invece si torna in studio. E, mamma mia, è champagne il giorno dopo, magari meno buono, solo che non ti ricordavi di averlo e quindi è più buono. Low-fi heaven dice qualcuno in rete, verissimo cazzo!!! Un sogno cristallino con una punta di anonimo, appena un niente (o un niente appena) sotto la soglia percettiva. Quasi non lo noti. E comunque quale grazia, quale delicatezza. La luce è morbida e non abbaglia e, tra gentilissime ipnosi da giardino e qualcosa di “Skylarking”, tutto scorre. E' il mattino scintillante o il pomeriggio malinconico? Tutte e due contessa, tutte e due. In ogni caso, latte o limone a piacere. Trallallà.

ps...in questo album sono presenti sia la cassettina, sia il disco successivo...

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