"Sandinista!" dei Clash è sicuramente un album che ha generato (e credo continui a generare) opinioni contrastanti sia tra gli "addetti ai lavori" che fra i semplici fruitori di quella grande forma d'arte che è la musica; alcuni lo hanno visto come un capolavoro mancato, altri lo considerano un prodotto assolutamente inarrivabile, mentre c'è chi lo bolla come una grandissima "mattonata" pesante ed indigesta, però una cosa è certa: sicuramente non passa inosservato!

Riprendendo il riferimento all'arte credo che proprio quest'ultima categoria sia la chiave di volta per interpretare un lavoro come questo, infatti gli artisti, come è noto, sono volubili e hanno come padrone (almeno quelli più intransigenti) solo la loro innata voglia di creare, sperimentare e mettersi costantemente alla prova, perciò appare evidente come sia stato proprio il connubio di tali sentimenti a spingere Strummer & co. verso la creazione di un disco così imponente, a tratti stravagante ma assolutamente geniale ed imprevedibile.

Analizzare ogni traccia che compone "Sandinista!" non è possibile (o meglio, si potrebbe anche fare ma non so quanto possa essere utile o piacevole da leggere), però si può cercare di dare un'idea generale del mood che lo pervade. L'unica espressione linguistica che mi viene in mente per attuare tale analisi è questa: "libertà d'espressione"! Mi spiego meglio: all'interno dei due dischi (tre se avete la splendida versione in vinile) che formano l'opera in esame si può trovare una varietà di generi musicali impressionante, che va dal rap di "The Magnificent Seven", alla toccante malinconia di "Cornel Soul", al reggae di "One More Time", ecc, il tutto miscelato e condito dalla voglia del gruppo di trasferire sul piano musicale la loro ideologia cosmopolita.

Alcuni fan della prima era (quella dell'omonimo debutto per intenderci) hanno accusato la band di aver tradito il verbo del Punk, secondo me con quest'album l'attitudine sostanzialmente anarchica e ribelle del genere appena citato viene spinta all'ennesima potenza, dimostrando che se si vuole si possono rompere le sbarre di quella prigione nota come etichette o generi musicali e creare qualcosa di nuovo ed assolutamente onesto. In conclusione consiglio l'ascolto (e poi l'acquisto, che vi assicuro verrà di conseguenza) di quest'album a tutti coloro che vogliono qualcosa di fresco, sorprendente e mai banale.

Un saluto a tutti.

Carico i commenti... con calma