Cosa provate quando i ricordi dolciamari di adolescenza tornano sembrando attuali, pur non essendolo?

Ci si sente ancora in una stessa situazione, in uno stesso luogo e con gli stessi sentimenti/sensazioni o quasi.

Per me 'Bury The Hatchet' dei Cranberries è il video Western di 'Promises' che girava spesso a spezzone a 'Superclassifica' con Vanessa Incontrada su Italia Uno, ogni Domenica all'ora di pranzo.

Quello era stato un impercettibile motivo di interesse, diventato poi attenzione a Ottobre, dopo quell'Estate, con il video richiamante nelle immagini del gruppo di 'Brimful of Asha' dei Cornershop, 'Just my immagination'.

E anche il brano ovviamente: a Dicembre del '99, per i miei 17 anni, avevo comprato 'Bury the hatchet'.

E quando facevo suonare il cd, a poco a poco quell'album e poi la discografia precedente del gruppo (registrata su cassetta grazie ai prestiti dei cd di un mio conoscente di una palestra dove andavo) diventavano la colonna sonora di un'esistenza in terza superiore di solitudine e sentimento, verso le ragazze, sofferta e affascinante, unita alle canzoni del recente scomparso allora Fabrizio De Andrè, fino agli inizi del Settembre del 2000.

La sequenza delle prime 7 canzoni, di 14, è uno dei ricordi musicali più entusiasmanti di un tempo dove alcune delle novità di artisti o di album di quelli già noti mi portava a fare miei gli artisti stessi: quello delle superiori.

Se musicalmente da 'Animal instinct' a 'Desperate Andy ' il gruppo non dice niente di nuovo in fatto di suoni, però quella sequenza mi crea un'emozione che parte con una ballad abbastanza tranquilla, passando a un brano bello ritmato ma non tanto Rock ('Loud and Clear'), continuando con un Rock più possente ma domestico ('Promises'), una canzone un po' leggera per smaltire la abbastanza grande 'agitazione' del brano precedente ('You and Me'), un brano all'apparenza drammatico sulla giovinezza passata ('Just my immagination'), una canzone abbastanza tranquilla ma profonda sulle infedeltà del proprio compagno (Dolores all'epoca era già sposata) ('Shattered') e una ottimista, almeno nella musica e nell'interpretazione, per chiudere in momentanea serenità, prima di continuare dalla traccia 8 o dal Lato B quando esistevano ancora le musicassette.

Da 'Saving Grace' a 'Sorry Son' (quello della 'Psychedelic breeze', la 'brezza psichedelica' nel testo: che coraggio!*), una serie di canzoni passabili ma quasi trascurabili a parer mio oggi, escludendo la quieta 'What's on my Mind' e la eterea e, nella voce di Dolores, delicata 'Dying in the Sun' (che ho cantato un tardo mattino di Gennaio, al più importante cimitero di Genova, nella sezione dei caduti di guerra angloamericani**, pochi giorni dopo la morte di Dolores***).

'Bury the Hatchet' chiude il periodo di grande successo internazionale del gruppo e stilisticamente della prima produzione che li ha resi grandi nella storia.

Una vera attenzione da parte mia non ci sarebbe più stata con l'album successivo. E nel futuro, ricordo, ripensare ai Cranberries avrebbe significato sempre e solo il periodo delle superiori. Indimenticabile...

*per una canzone dedicata a un figlio

**le croci bianche usate nel mondo anglosassone

***a cui mi ero affezionato

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