"Dark Circles" si chiama così l'unico disco di questa formazione atipica, The Devils, ovvero Nick Rhodes dei Duran Duran ex Arcadia e exproduttore dei Kajagogooo e dei Dandy Warhols e il primo cantante dei Duran Duran nel 1978 oggi con una carriera solista anche lui Stephen Tin Tin Duffy.

Atipico Album, emozionale, perchè ti riporta indietro a quello che sarebbe stata l'evoluzione del periodo Dark se solo lo avessero inciso all'epoca ed invece è una produzione del 2002.

Le registrazioni si basano però su brani scritti negli anni 80 quando i due erano già amici e stavano nascendo i Duran Duran, inoltre sono state usate le tastiere e i sintetizzatori dell'epoca con suoni digitali realizzati come da sempre fa Mr Nick Rhodes ad esempio con il suo vero di macchine fotografiche o di altri rumori che si trasformano magicamente in sample per "Dark Circle" utlizzando però tecniche di produzione moderne. Il risultato è un suono fra passato e futuro con l'elettronica in primo piano e i testi esoterici di Duffy.

L'album curato nei minimi dettagli apre le sue danze con Memory Palace per proseguire con Big Store, già dai primi ascolti si pensa, cavolo, questo lo riascolto, si perchè i tappeti di tastiere si fondono completamente alla voce di Duffy che fa da cornice a molti pezzi , intervallati da suoni profondi. Rilassante, si pesante ai primi ascolti per un susseguirsi di cupi suoni come in una torta a strati.. ma una volta compresi il disco diventa Ambient, alla perfezione.

Tutti brani sono interessanti da "Signals in smoke" a "Become Alive" a "Barbarellas" a "AzTec Moon" ma quello che ascolto con maggior relax è "Hawks do not share", perla di rara bellezza e pezzo dove tra momenti di pace si alternano suoni forti, come a contrastare quella pace stessa.

L'album formato da 12 tracce si chiude con la strumentale "Tinsel Ritual", anch'essa rilassante cupa esoterica per un disco che dovrebbe far parte della collezione di qualsiasi amante del genere.

I the Devils sono tornati alle loro carriere dopo questo album.

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