Eravamo vicinissimi a Natale, le vacanze sarebbero iniziate di lì a poco... La situazione era esattamente la medesima di tutti gli altri anni, aspetti tanto il giorno della festa... Poi ti accorgi che è una merda. ...Ritorniamo a noi, era una domenica di dicembre, la settimana dopo sarebbe arrivato il momento. Ero ancora aggrovigliato dentro la mia coperta e continuavo a torturare il cuscino, ad un tratto sento il cellulare che vibra... lo afferro e rispondo:

"Ciao... perché mi hai chiamato, non vedi che sono a malapena le 10?"

"Ciao socio! Oggi pomeriggio, alle tre... Vieni a fare un giro a Torino con tutta la banda?"

"Torino? Ma tu sei pazzo! Siamo vicini a Natale, ti rendi conto di quanta gente ci sarà? Perché non Cuneo, sarà meno grande, ma più vivibile!"

"No dai cazzo! Vieni! Ci divertiremo!"

"Senti un po'... Ma ci sarà anche Fra? Almeno avrò una ragione per venire..."

Il mio amico, rassegnato: "E va bene lo dico anche a quella lì... Ma poi non ti appartare come hai fatto l'altra volta eh?..."

"Ok... E grazie socio..."

E così dopo un noiosissimo viaggio in pullman eccoci nella città più merdosa del mondo. Strade che pullulano di signorine attempate e ti viene voglia di massacrarle, io per mano con la brunetta e mi stanno venendo due mongolfiere al posto dei cosiddetti... cerchi di non dare l'impressione, ma sei a pezzi...

A risvegliare la mia attenzione c'è un negozio di dischi e la tipa mi ci trascina dentro... Tra me e me penso: "Questo non avresti dovuto farlo", io infatti nei negozi di dischi sono paragonabile ad una sposa indecisa tra due abiti... Cerco subito il reparto "Doors" e becco una custodia granata con scritto "The Doors, live at the Matrix in Los Angeles 1967", ormai il resto non ha più importanza, la brunetta non trova nulla di interessante e mi porta in una angolo a pomiciare... "Chi cazzo ha voglia?!... Stupida ochetta arrapata!", penso io e dopo l'Odissea del ritorno posso finalmente gustarmi in pace il nuovo disco.

E' un bootleg e non penso che ci sia il live intero, le canzoni infatti sono solo otto. Una bellissima "Back Door Man" esce con tutta la sua potenza dalle casse, la registrazione è al limite della decenza, tuttavia traspare tutta la grinta di Jim, erano i primi anni di carriera e la voce era ancora completamente integra. Decisamente emozionante. Una nota a sfavore è il pubblico, il quale è quasi impercettibile. "Light my Fire" è privata del famoso riff, ma è lo stesso esaltante, i passaggi strumentali non sono molto in risalto, però gli assoli di Manzarek e Krieger spaventano ugualmente. Purtroppo la batteria è più volte nascosta. Durante gli 11 minuti di "When the Music is Over" provo ogni tipo di emozione, Morrison penetra nel cervello e una parte di lui sembra continuare a vivere nell'ascoltatore. Fulminanti "Alabama Song" e "Break on Trough". Il pubblico sembra composto da due persone, mah... proseguiamo con "Fever" , alla cui fine viene ripresa una parte di "Light my Fire". Le due canzoni conclusive sono il momento più intenso, in "People are Strange" la cattiva registrazione aumenta il pathos, con la voce del cantante in primissimo piano. "The End" ha un pathos morrisoniano elevatissimo e chiude bene il disco.

Non ho trovato nessuna notizia circa il prodotto, su alcuni siti dicono che è stato registrato a San Francisco, sulla copertina c'è scritto Los Angeles, boh...

Nonostante tutto è un bel bootleg e fa provare grandi emozioni anche grazie alla pessima qualità...

Beh... Quell'uscita a Torino non è stata poi così male... posso dire di aver trovato una scia di luce in mezzo ad un tunnel buio... Quella luce erano proprio i Doors...

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