Dal diario di un fan dei Flaming Lips che non ha potuto partecipare al loro concerto di Oklahoma City per mancanza di un volo che lo portasse in America.

18/10/07

Oggi è una giornata di pioggia, di quella veloce, secca, inesorabile.

Di quella che ha fretta di spiaccicarsi sull'asfalto quasi in preda a manie suicide di dimensioni cosmiche.

Ed io sono di nuovo qui, a fare i conti con il mio ennesimo soliloquio sui Flaming Lips.

E penso che vorrei essere a volte davvero come loro, andare in ufficio vestito da scheletro, scendere da una astronave e planare suonando sulla terra, mentre un mare di enormi palloni colorati e di stelle filanti mi fanno il coro.

Lo sono stato per due volte dal vivo e rimango contrariato anche questa volta di fronte a questo loro "spettacolo".

 

  1. L'astrovane è atterrata, il capitano "alieno" Coyne passeggia sul pubblico all'interno della sua sfera gonfiabile

  2. Race for the Prize, esplosione ipersonica di stelle filanti nel cielo, gli animali dello zoo che escono dalle loro tane cercando di capire cosa stà accadendo

  3. Do You Realize, il cielo notturno "oscurato" da una pioggia fittissima di coriandoli

  4. Vein of Stars, luci multicolori e l'Uccello di Fuoco di Stravinsky in coda


Dalla smania di Wayne Coyne di catturare in immagini e suoni fuori misura tutta la sua, fuori misura., lucida confusione interiore in salsa filosofica Marvel.

Lui, si legge nel booklet del DVD, vorrebbe essere l'Aurora Boreale.

Io, nel mio piccolo, oggi mi acconteterei di essere una semplice giornata di sole estiva, con mia moglie e i miei figli che mi sorridono accanto.

Loro, in mezzo ad un discreto mare di basi, suonano veramente, ed in cuffia si sente.

Si sente e si vede la splendida batteria di Kliph Scurlock che non sfigura di fronte alla grande perizia multistrumentale di Steven Drodz..

Wayne Coyne invece suona la chitarra, ma meglio di tutto il suo spara-stelle-filanti e la sua solita afonia.

Michail Irvins suona "la sedia" ed a volte il basso.

 

  1. Le interviste ai personaggi assurdi alla Trainspotting (ma anche molta gente normale)

  2. Wayne Coyne che si monta il palco

  3. Wayne Coyne che socializza con una foca

  4. La bellissima regia di Bradley Beesley, il quinto (o il quarto, o il stesto) Lips

  5. A Spoonful Weights a Ton, la "storica" Love Yer Brain, concerto finito


Steven Drozd ti piazza a chiusura concerto, mentre l'astronave ha già acceso i motori per tornare sul pianeta Papalla, uno dei suoi strumentali struggenti condito con le ultime gocce di eroina che ancora non riescono a trovare la porta di uscita dalle sue vene.

Insomma è stato proprio un bel concerto, anche se, questa volta, io non c'ero.

Ciao alieni, tornate presto a trovarci.

Carico i commenti...  con calma