Loro sono l'espressione del doom metal più puro. Quello lento, lentissimo, con voce dolcemente sadica, chitarre acide e ritmi asfissianti.

Ancora una volta un album del genere è opera di una band americana, proveniente dal Texas, patria dei doomsters Solitude Aeturnus. Un gruppo essenziale composto da tre membri: Karl Simon chitarra e voce, Jason McCash al basso e Chuck Brown dietro le pelli.

Tre membri che riescono con il loro stile scarno e seminale a creare dei muri sonori da cui non si scorge via d'uscita. Siamo perennemente intrappolati tra il velenoso raschiare della chitarra e la voce di Karl. Non c'è altro, niente evoluzioni sonore complicate, niente tastiere d'atmosfera. Solo l'essenziale per dar vita ad un doom "malsano" che mi ha riportato alla mente i maestri Cirith Ungol.

"The Awakening", primo vero studio album della band dopo vari demo autoprodotti, è un lavoro crudo, in cui si rintracciano tutte le influenze che hanno caratterizzato lo sviluppo della band. I già citati Ungol nella loro attitudine grezza, i Candlemass di "Epicus Doomicus Metallicus" per l'epicità di alcuni passaggi. La miscela degli statunitensi è però abbastanza personale e contribuisce alla realizzazione di un ottimo album, che ha garantito il futuro della loro carriera.

Quest'album vede la luce nel 2004 ad opera della label Final Chapter. Fin dall'oscura copertina, "Il trionfo della morte" di Bruegel il Vecchio, abbiamo la messa in scena del sound della band. Composizioni cluastrofobiche e monolitiche che si muovono su coordinate di pesantezza e lentezza assoluta. Dall'iniziale titletrack alla conclusiva "The burial" il trend è quello tipico del genere, fatto di ritmi lenti e tematiche esistenziali. Unico episodio in cui la velocità aumenta è "The executioner". Per il resto sei macigni sonori invalicabili.

"The Awakening" è una grande opera d'esordio, forse un po' statica, ma potente e d'impatto come il doom deve essere. Una band ancora poco conosciuta ma che stà lentamente aprendosi un varco nel marasma musicale americano. Una proposta fatta di classicità e tradizione che si unisce a meraviglia con i "trip" sonori di ogni singola traccia.

Dategli un ascolto, merita davvero.

1. "The Awakening" (9:08)
2. "The Judge" (6:02)
3. "The Jury" (7:27)
4. "Broken On The Wheel" (5:38)
5. "The Executioner" (3:23)
6. "Blessed Pathway To The Celestial Kingdom" (2:57)
7. "The Burial" (9:32)

Elenco tracce e video

01   The Awakening (09:08)

02   The Judge (06:02)

03   The Jury (07:27)

04   Broken on the Wheel (05:38)

05   The Executioner (03:22)

06   Blessed Pathway to the Celestial Kingdom (02:57)

07   The Burial (09:32)

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Altre recensioni

Di  Hellring

 "Uno dei pochi album doom che riesce davvero a dar fastidio con le sei corde."

 "Per loro non è possibile fare canzoni senza piazzarci il distorto suono della chitarra, che è per l’ascoltatore una vera e propria spina nel fianco."