Dalla California a Roma, venti anni dopo. I The Great Divide quintetto romano debutta con "Union" e lo fanno intraprendendo un sentiero, quello degli artisti indipendenti, sempre più abbandonato e meno percorso da giovani musicisti accecati dalla cavalcata della svolta, quella che per essere tale oggi passa inevitabilmente dall' appiattimento della propria identità artistica.
I The Great Divide invece di identità sembrano averne abbastanza, e lo dimostrano da subito con la traccia d'apertura "Rise", col carattere distintivo di un suono che risente dall'inizio delle influenze d'oltreoceano, ascendenze che entrano prepotentemente in un garage della periferia romana concretizzandosi nella coppia di brani "So Wrong" e "LoveSick Dog", pezzi accostabili allo sleaze rock americano in chiave Buckcherry. Da una band emergente ci si aspetta il tutto piazzato subito ma soprendentemente, dopo l'ascolto iniziale, c'è ancora tanto da apprezzare, come la traccia "Bone", tra i picchi delle dieci tracce dell'album e caratterizzata dalle note, alte e altrettanto convinte del vocalist romano Mauro Pala.
A testimonianza della massima libertà in chiave artistica e in produzione, facoltà che soltanto realtà non troppo accondiscendenti dalle major possono permettersi di detenere, i brani del disco lasciano poco spazio a pause o a momenti riempitivi. Il chitarrista Pierpaolo Cianca sfoggia assoli e ottime capacità di composizione in brani quali "Heroes" e "Bad Habits" ma dopo "Grinder" che nel titolo e nelle sonorità ricorda la nota "Slither" dei Velvet Revolver, la chicca è nascosta nella traccia di chiusura "Sleeper"; armonie che si incrociano perfettamente nonchè il primo, meritato, spazio di intimità del disco, portato avanti costantemente a ritmo elevato. Come detto i The Great Divide sono una realtà emergente e solo per questo meriterebbero la chance di un ascolto oggettivo, ascolto che, anche i più pretenziosi, apprezzeranno per qualità e varietà del sound. Da Roma alla California è un momento, e i The Great Divide, se fossero nati e cresciuti nelle terre di fronte al Pacifico, il loro momento senz'altro lo avrebbero già avuto da un pezzo.

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