Cosa c'è di meglio di una confezione con un compact disc contenente un album di un gruppo? Semplice, due CD con due album! Infatti, la pregevole custodia ricoperta da un cartonato plastificato raffigurante le copertine dei due album, contiene proprio i due dischi "Earthspan" del '72 e "No Ruinous Feud" del '73 (2004 BGO Records).

Personalmente, dopo svariati ascolti, ho preferito decisamente il secondo disco, forse perchè è più eclettico e imperniato su un Folk-Rock più brillante e incisivo nelle sonorità a differenza del primo che invece, mi è sembrato un po' troppo 'leggero', soprattutto nelle parti vocali. Comunque sia, i due dischi sono dei validi prodotti consigliati però (a mio parere) a un ben preciso pubblico di ascoltatori di questi generi musicali.

La musica è sostanzialmente Folk, anche se si possono ritrovare derivazioni da tradizioni musicali disparate. La formazione è composta da Mike Heron (guitar, church organ, vocals), Robin Williamson (guitar, fiddle, vocals), Malcolm Le Maistre (assorted instruments, nonchè ballerino e mimo), Stan Lee (bass), Jack Ingram (drums), Christina "Licorice" McKechnie (violin, percussion, vocals) e la presenza dell'enigmatico (nelle note del booklet è segnato con questo termine) Gerard Dott (flute, keyboards). In questo caso, vista la notevole quantità di brani, primo disco (10 pezzi, 41.27 min), secondo disco (12 pezzi, 39.16 min) eviterò il tanto criticato track by track, anche se mi sembra giusto citare le canzoni che mi hanno entusiasmato maggiormente. Nel primo disco risaltano le ballad "Antoine" e "Restless Night", la prima con belle sezioni vocali, mentre la seconda per gli interessanti inserti strumentali. Decisa ma anche emozionante la lunga "Sunday Song", commoventi e malinconiche "Banks of Sweet Italy" e "The Actor". "Seagull" evocativa e con passaggi strumentali assai curati. Questo è stato anche l'ultimo disco nel quale la McKechnie esplica, all'interno della formazione un ruolo musicale e artistico importante, mentre nel contempo emerge la figura di La Maistre come voce influente all'interno del gruppo. Nel secondo disco invece, spiccano gli strumentali "Jigs" e "Second Fiddle", il primo per il 'frizzante' violino e il secondo per le sonorità quasi Reggae. "Old Buccaneer" bel brano Folk-Rock, immediatamente 'assimilabile' auditivamente. Splendido anche il piccolo capolavoro "Torquoise Blue", sorta di sofisticato Pop-Jazz e l'allegra "Weather the Storm".

Il complesso si scioglierà prima della fine del 1974 e dalle sue 'ceneri' nascerà la Mike Heron's Reputation, successivamente Heron indirizzerà i propri interessi verso la scientologia a discapito della musica. Ottimo il booklet che contiene delle particolareggiate note sui dischi e sui musicisti, inoltre compaiono anche (incredibile ma vero!) i testi delle canzoni. Per quanto riguarda le copertine degli album... no comment. In conclusione, si tratta di una musica valida che presenta dei musicisti abili a proporre un certo genere di Folk, imperniato più sulla sincerità delle emozioni che sulla perizia strumentale.

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