Ad Alex Turner gli Arctic Monkeys iniziano ad andare, evidentemente, troppo stretti.

Cosa fare allora? Almeno per adesso, stravolgere il sound della band madre sarebbe una mossa (forse) suicida. Perché allora non fondare una band "parallela" (visto il grande successo di progetti simili, vedi i Raconteurs di Jack White e Brendan Benson)?

 E' così che Turner recluta l'amicone Miles Kane, cantante degli esordienti indie rockers The Rascals (in procinto di pubblicare l'esordio "Rascalize" il prossimo nove di giugno) e James Ford, produttore dell'acclamato esordio dei Monkeys nonché di "Myths Of The Near Future" dei Klaxons ed al lavoro sul nuovo degli Scissor Sisters, qua in veste di batterista e producer. La nuova "superband" viene battezzata "The Last Shadow Puppets" ed il nuovo album "The Age Of The Understatement" viene registrato a partire da agosto 2007 tra la Francia e la natìa Inghilterra.

 Le suggestioni morriconiane della titletrack/singolo, o di cose come "Only The Truth", mettono subito in evidenza l'attitudine più "autoriale" e meno nervosa e grezza rispetto alle sbronze guitar based dei primi due lavori delle "scimmie" (specialmente il debut). Turner e Kane cantano accompagnati da un arrangiamento che più western non si può, facendo vagamente l'occhiolino agli ultimi Muse di "Knights Of Cydonia", ma pur sempre mantenendo la loro tipica attitude british sino al midollo; gli  elementi descritti creano una commistione sonora stramba, ma tutto sommato piacevole nella sua indubbia originalità. Apprezzabilissimi anche alcuni episodi più canonicamente "guitar pop" come il prossimo singolo "Standing Next To Me", in cui giocano un ruolo fondamentale gli archi (aggiunti durante la sessione di registrazione londinese del disco). I pezzi scorrono brevi e compatti, e non possono non venire in mente riferimenti "a cinque stelle" a maestri del songwriting come Bacharach (con tutte le ovvie e debite proporzioni), in particolar modo quando i tre pongono l'accento sul pathos del pezzo piuttosto che sulla sua immediatezza melodica (da non perdere in tal senso "The Chamber", fra le cose migliori che Turner abbia mai scritto). Il pop dei Puppets riesce ad essere insolito ed al contempo stuzzicante, tenendo comunque ben presente che si tratta pur sempre di ragazzi ventiduenni alle prese con centomila influenze, quindi sovente tendenti a strafare.

 Man mano che scorrono via le tracce del disco non possono non venire in mente gli ottimi Coral, in particolar modo quando le tracce prendono un piega prettamente sixties, come in "Black Plant" o "In My Room", le migliori in tal senso; addirittura, spunta fuori una spassosa commistione tra la band madre di Turner e quella di James Skelly in "I Don't Like You Anymore".

Tanta carne al fuoco, quindi, ed un Turner che dimostra quanta voglia ci sia in lui di non essere considerato solo un autore di bizzosi proiettili indie-brit rock. Kane e Ford, poi, si dimostrano fortunatamente due bravi e fedeli compagni di viaggio.

 Buona prova, quindi; non resta che verificare quali conseguenze avrà questa esperienza nei nuovi lavori dei Rascals e, soprattutto, delle "scimmie artiche".

 Tracce chiave: "Standing Next To Me", "The Chamber", "Black Plant", "I Don't Like You Anymore"

Elenco tracce testi e video

01   The Age of the Understatement (03:07)

Decided to sneak off away from your stomach
And try your pulse
They captured what seemed all unknowing
And candid but they suspected it
Was false

She's playful,
The boring would warn you
Be careful of her brigade
In order to tame this relentless marauder
Move away from the parade
She was walking on the tables
In the glasshouse,
Endearingly bedraggled in the wind,
Subtle in her method of seduction,
Twenty little tragedies begin

And she would throw her feather-boa in the road,
If she thought that it would set the scene,
Unfittingly dipped into your companions
Enlightened them to make you seeth

There's affection to rent,
The age of the understatement
Before the attraction ferments
Kiss me properly and pull me apart

There's affection to rent,
The age of the understatement
Before the attraction ferments
Kiss me properly and pull me apart

My fingers scratch at my hair before my mind
Can get too reckless
The idea of seeing you here is enough to make
The sweat go cold

02   Standing Next to Me (02:18)

Want her,have her...Two years have gone now
but I can't relate to the never ending games that you play
As desire passes through
then you're open to the truth
I hope you understand
and your love is standing next to me,
is standing next to me.

The one you fell for makes it seem juvenile
And you'll laugh at yourself again and again
And we'll drink to the thought
she'll remember you maybe tomorrow

And your love is standing next to me
is standing next to me,
and your love is standing next to me
is standing next to me

Want her,have her...Two years have gone now
but I can't relate to the never ending games that you play
As desire passes through
then you're open to the truth
I hope you understand
and your love is standing next to me,
is standing next to me...

03   Calm Like You (02:26)

04   Separate and Ever Deadly (02:38)

05   The Chamber (02:37)

06   Only the Truth (02:44)

07   My Mistakes Were Made for You (03:04)

08   Black Plant (03:59)

09   I Don't Like You Anymore (03:05)

10   In My Room (02:29)

11   Meeting Place (03:55)

12   The Time Has Come Again (02:22)

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Altre recensioni

Di  jackas

 Gli danno in mano un paio di chitarre, gli fanno strimpellare 4 canzoncine appositamente confezionate e il 21 aprile 2008 annunciano al mondo la grande gioia.

 L’album, musicalmente parlando, non è nulla di che: classico miscuglio di pop e rock da quattro soldi, di facile ascolto, dal motivetto fresco e orecchiabile ma senza consistenza.


Di  Jukan

 Gli Arctic Monkeys non mi piacciono, e non mi sarei immaginato che da uno di costoro sarebbe uscita una costoletta così gustosa.

 The Age of Understatement è un album reazionario. E non credo nemmeno così impopolare.


Di  Poeta Maledetto

 Il disco risulta riuscito: mischiando allegria pop-rock a sonorità morriconiane che sanno maledettissimamente da 007.

 I Last Shadow Puppets sono gli Arctic Monkeys in chiave baroque e sperimentale.