Undici anni. Quante cose cambiano, specialmente nel mutevole panorama musicale d’albione.

Una doppietta di dischi folgoranti. Poi le camere d’albergo sfasciate, le liti, la droga, i furti in casa, poi l’abbandono, infine il sipario. Una nuova band (gli altalenanti Babyshambles) ed un disco solita per il “genietto” Pete Doherty, un’altra nuova band (i discreti Dirty Pretty Things) e altrettanti progetti solisti per il “fratellino” Carl Barat. Nel mezzo un paio di tentativi/bozzolo di reunion andati a farsi benedire, poi altri anni di nulla, ed adesso siam qui.

Sugli scaffali dei negozi di musica fa bella mostra di sé “Anthems For Doomed Youth”, terzo parto in studio dei The Libertines, forse la più folgorante illusione nella costellazione di quel bizzarro quadro astratto che è stata l’indie-music degli anni 2000. Produttore di grido (non più il leggendario Mick Jones ma Jake Gosling, plurinominato producer già alle manopole per Ed Sheeran) e via pedalare.

Il via alle danze lo dà la bella “Barbarians”, né più né meno quello che ci si aspetta da un’opener dell’ex-accoppiata d’oro Doherty/Barat. Chitarre nervose, un bel tocco di piano e mariachi, il solito cantato tra l’annoiato e l’indolente. Convince appieno anche la hit “Gunga Din”, impreziosita da un bel tocco dub e con un ritornello che si ficca in testa all’istante. Non mancano certo le schegge garage, come il secondo, ottimo, singolo “Glasgow Coma Scale Blues” o la grezzissima “Fury Of Chonbury”. Ma il discorso si fa più interessante dove i Libs mostrano, finalmente, una discreta maturità, come nell’esemplare title track, nel gioiellino pop cantautorale “Iceman” o nella più complessa chiusura “Dead For Love”. Menzione d’onore anche per il ficcante nuovo singolo “Heart Of The Matter” che finirà per diventare un piccolo classico dal vivo.

Quello dei Libertines è un bel ritorno, non trascendentale ma che li riposiziona alla grande in un contesto ben diverso da quel luccicante 2004. La dimostrazione che, anche in mezzo alla tempesta, si può trovare il modo di riprendere le redini e cercare di ricomporre il cammino perduto.

Sperando che duri, vero Pete?

Miglior brano: Heart Of The Matter

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