I fake dei Genesis!

Che bello, mi son detto, finalmente un concerto di autentici fake a Roma il 17 febbraio!! Niente popo di meno che “The Musical Box”, il mitico gruppo canadese che ripropone dal 1993, in maniera pressoché identica, i concerti dei primissimi Genesis dei degli anni 70 (da “Trespass” a “And there we were three”). E cosa c’è di più bello di un fake come me che recensisce un concerto di fake come questi?!
Detto, FATTO!
Arrivo al Teatro Tendastrisce (che è il fake di un normale tendone da Circo) in fottutissimo ritardo e mi danno una fottutissima seggiolina bianca di plasticaccia Lidl per godermi lo spettacolo iniziato da 10 minuti (cazzo, per 49 fottutissimi euro potevano sprecarsi un po’ no? Non dico poltrone in pelle umana ma … “quasi”!).

La scenografia è davvero ricreata a dovere e pure i singoli movimenti dei 5 componenti sembrano essere gli stessi degli originali (ho un DVD dei Veri Genesis di quegli anni a testimoniare le cose che dico!). Il gruppo ha iniziato con 15 minuti di ritardo (alla faccia della puntualità!) e così mi sono perso la suite “Selling in England by Ten Pound” (versione fake - con gli interessi - del brano omonimo).
Peccato perché sembra di essere davvero negli anni 70, non a caso mi sono spuntati le zeppe alle scarpe e i pantaloni a zampa di elefante.
Sono in una specie di Macchina del Tempo, mi domando e dico?!
Qualcosa di simile certamente si ma senza grossi effetti speciali da Spielberg, ED E’ QUESTO IL BELLO!

Tutte le persone infatti sembrano avere 20 anni (nello spirito), anche se l’età media sembra più quella dei degenti di Villa Arzilla che il pubblico di un concerto rock, soprattutto per gli attempiati vecchietti che applaudono il gruppo, passandosi i cateteri a turno per liberarsi le mani.
Continua la carellata dei pezzi storici della band con in sottofondo le diapositive (originali dell’epoca!!) a didascalizzare il racconto: si parte dalla celeberrima “The Musical Box” e bastano i pochi versi sussurrati ad arte “Play me Old King Cole… ” per scatenare la folla già in delirio.
La riproduzione è pressoché perfetta: il batterista, ad esempio, è calvo, canta nei cori, è mancino e tiene la testa leggermente reclinata ESATTAMENTE coma faceva il vecchio Phil Collins! (voci di corridoio dicono che si scopi pure la moglie di Phil e che lei non lo sappia nemmeno!)! DA NON CREDERE! Per non parlare del cantante che, a parte qualche passetto vagamente frocetto, ha una voce pressoché identica al vecchio Peter.

Insomma, dei fake con i contro fiocchi che resistono ottimamente a ogni confronto.
In un’ora e mezza abbondante, scorrono veloci e indimenticabili i pezzi storici della band: Watcher of the skies, Dancing with the moonlight knight, The cinema show, I know what I like (da sempre banalotta e una spanna sotto), Firth of fifth (davvero superba!!), More fool me (‘nzomma!), The battle of epping forest, Supper's ready (indimenticabile!) e il bis ormai di regola The knife (che parte come un pezzo dei Doors e che fa saltare in piedi grandi e piccini!).

Un bel concerto? Direi di SI, decisamente…soprattutto per chi nel 74 aveva 10 anni (tipo me) e che l’Onda-Genesis l’ha conosciuta solo nel picco discendente di “The Duke” (quando si dice la sfiga… ).
Sulla questione “cloni o fakes” dico solo: ECHISSENEFREGA! Questi hanno suonato in maniera eccelsa e tecnicamente perfetta riproducendo non solo gli stessi arrangiamenti dei brani originali, ma ricreando lo stesso “calore” e trasporto dei defunti Genesis-Originali.

Gossip dell’ultima ora: pare che i 3 zombie ritornino assieme (senza Gabriel) per un concerto gratuito sempre a Roma il 14 luglio, al Colosseo.
Il che non esclude che suoneranno “più da fake” questi tre rincojioniti che non i Musical Box.

Quando si dice: meglio fake che male accompagnat!

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