Desert sounds like a cricket's chirring and spiritual chants.

Sta tutto in Mother of All Living: suoni e fraseggi che in maniera stereoscopica portano a sfaccettare la dimensione sonora. Illusive quanto carnali, queste composizioni tengono alta la bandiera della nuova psichedelia infarcita di folk e musica etnica.

I brani sono innalzati da piani di sovrapposizione indistinguibili di un verosimile dormiveglia, dove gli strumentali vivono di continua coalescenza delle parti. Come in Plateau Skull, le linee vocali sono sfuggenti e quasi prive di densità propria; come in Warpainting, le chiarre si trascinano taglienti e/o disidratate.

L'esordio dei The Myrrors (2008) si conferma così un tensore di suoni solenne quanto allucinogeno: musica apparentemente obsoleta che in maniera magistrale porta avanti la psichedelia come continua ricerca e pellegrinaggio nella percezione mentale.

And therefore the music sounds like a journey into the deep solitude of the desert in peace with oneself but still boiling and simmering hot, engrossedly floating with visions and ghostly hallucinations from a strange world, even sometimes like talking a stroll in the garden of Eden.

Un deserto notturno ancora bollente.

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