Gli ORB sono un gruppo inglese di musica elettronica, classificabile nell'ambient house, con influenze techno e anche dub.

Pomme Fritz è un EP rilasciato nel giugno del 1994, registrato tra Londra e Berlino ed è il loro terzo album in studio dopo l'ottimo esordio del 1991 con "The Orb's Adventures Beyond the Ultraworld", e "U.F. Orb" dell'anno seguente. Dopo i primi due lavori full length, ci troviamo ad ascoltare un album EP, diverso. Molto diverso. La prima cosa che percepisce l'ascoltatore è il netto distacco coi primi due album molto più melodici e anche ballabili per certi versi.

Qui, in Pomme Fritz non esiste un groove preciso. Esiste invece un "piacevole caos ambientale". Gli Orb sperimentano, manipolano il suono. Si divertono a filtrare e campionare.

La copertina, curiosamente, ha dei forti richiami a Relics dei Pink Floyd. Pomme Fritz potremmo definirlo come un quadro bizzarro, sperimentale, contenente un caleidoscopio non di colori, bensì di campionamenti e voci. La facilità di ascolto non risulta essere immediata, proprio per la costruzione delle tracce che non sempre si appoggia, sui binari delle ritmiche. Si possono ascoltare tanti suoni, campionati, ricampionati. Ascoltatevelo con calma, senza fretta per gustarlo.

Veniamo alle tracce.

1 Pomme Fritz. Un basso profondo e ipnotico fa da base a una chitarra simil-Jazz che si perde tra synth con riverberi. Una traccia allegra, rilassante e con una sua precisa identità. Sicuramente la più melodica.

2 More Gills Less Fishcakes. Da questo momento si entra nel vivo dell'album ovvero nel "piacevole caos ambientale" in cui i campionamenti si alternano e ripetono sfalsati su una base ritmica che è scarna, minimale.

3 We're Pastie To Be Grill You. Qui la fa da padrone una voce campionata che si ripete, si discorce, si rallenta, si velocizza. Alle orecchie arrivano riverberi e anche qualche suono e ronzio. La più ostica dell'album ma un trip notevole soprattutto in cuffia.

4 Bang' Er' N Chips. Il pezzo parte con un campione di una frase: "you've just had a heavy session of electroshock therapy, and you're more relaxed than you've been in weeks. All those childhood traumas, magically wiped away...along with most of your personality." Arrivano richiami della traccia 2 per quanto riguarda la sessione ritmica.

5 Alles Ist Schoen. Anche qui i richiami alla traccia 2 e alla precedente sono doverosi ma poi, udite udite, un salto indietro in cui sembra di ascoltare gli Orb dei primi due album. Potrebbe tranquillamente essere l'intro ad un pezzo di 20 minuti in perfetto stile Orb. Suoni di pad prolungati, eterei, ambient. Insomma, per qualcuno sarà un ritorno alla realtà. Molto piacevole.

6 His Immortal Logness. Chiude l'album questa outro della durata di un paio di minuti. Un organetto gioioso che ricorda un carillon d'annata.

Arrivati alla fine del disco bisogna tirare le somme. Pomme Fritz è un album che si può definire ambient sperimentale? Credo di si. E' un album che non può passare inosservato. Dovete abituare le vostre orecchie al suo ascolto.

Scordatevi qui l'Intelligent Dance Music. Per la maggior parte dell'album le nostre orecchie si riempiono di voci e suoni, anche eterei. Un duetto di voci e suoni. A tratti piacevoli e a tratti misteriosi. Arrivati in fondo all'ascolto, ci si rende conto che le tracce hanno molti richiami in comune tra loro.

Io consiglio caldamente l'ascolto in cuffia.

Concludo dicendo che hanno fatto bene a fare questo EP che si discosta dai primi 2. Hanno saputo osare, gli Orb.

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