Vorrei, se mi è concesso, sfatere il mito moderno fin troppo pompato dei buoni Prodigy bravi & innovativi e del buon Keith Flinth genio & in buona fede. Niente di più lontano dalla realtà. Oddio, non possiedo The fat of the land, il loro disco della consacrazione mondiale, in quanto mi si è cancellato dal pc in seguito alla post-formattazione, ma, avendo ascoltato anche quello, credetemi se dico che la "formula Prodigy" è tutta racchiusa e sintetizzata perfettamente in questo disco, che a detta di molti è il "loro capolavoro" (oddio...).

Nel qui presente disco, uscito intorno al '94 se non erro, avviene la macchiettizzazione rock che sarà determinante nel successivo "Fat..." per pezzi come "Firestarter" o "Breathe", e di qui infatti che deriverebbe la fatidica sentenza di "techno innovativa", quanto di innovativo invece non ha proprio niente in quanto le dinamiche techno-rock sono rese con assai più sapienza in quel capolavoro (quello si) che è "Dubnobasswithmyheadman" degli Underworld uscito ben due anni prima del disco dei Prodigy. Non solo, la tecnica dei nostri cari Prodigy è pressocchè prossima allo zero se paragonata a quella dei loro "fratelli di Big Beat" loro maestà Chemical Brothers, o anche rispetto agli stessi Leftield e Fluke, che pur producendo una techno più progressive dei Prodigy risultano essere assai più ispirati... il carattere musicale dei Prodigy infatti è quanto di più popolaresco l'elettronica possa esprimere: prendi una base, mettila in loop per 10 minuti insieme ad un breakbeat (breack & enter), qualche effetto da cartone animato (poison) ed un cantato che potrebbe essere sopportato appunto solo se in una situazione dance (in no good-start the dance è semplicemente odioso) e otterrete intatta la "formula Prodigy" come la conosciamo tutti. Mi sembra un pò una puttanata come formula. Non per quanto i Prodigy si atteggiavano a punkettoni sfruttando l'inedita soluzione dell' elettronica, ciò vuol dire che la loro musica sia poi così comunicativa come vorrebbero far sembrare.
Buoni pezzi come Poison, Their Law (con quel campionamento di chitarra rock-metal) o Claustrophobic Sting vengono dilungati all'infinito e danno l'impressione di non essere altro che buone intuizioni annacquate e allungate con taaanta acqua esattamente come si fa col vino.

Credetemi, la techno offre ben altro e se tanto volete un pò di sano big beat guardate ai primi dischi dei Chemical brothers che a "Music for the jilted generation" lo demolizzano completamente. Tanti saluti a Keith Flint (che nel mentre si sarà straarricchito) e a chi ha avuto il coraggio o la temerarietà di leggere la rece.

Elenco e tracce

01   Charly (Alley Cat mix) (04:59)

02   Everybody in the Place (Fairground remix) (05:09)

03   Out of Space (Techno Underworld mix) (04:44)

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Altre recensioni

Di  Mike76

 Ascoltate "Music For The Jilted Generation" e ascolterete uno dei dischi più rappresentativi degli anni novanta.

 La velenosa "Poison" si mangerebbe a colazione tutti quei rapper neri o/e bianchi finto-incazzati che infestano le classifiche.


Di  GATTINATOR

 "Quando uscì questo disco il gruppo invigorì il mondo della techno, a quei tempi ritenuta dai media un’altra espressione di B-Music."

 "Se amate le serate forti, la dance e le scie alternative io vi consiglio di COMPRARE QUESTO CLASSICONE E DI FARVI UNA RAGIONE!"


Di  killgod

 Senza 'Music For The Jilted Generation' non avremmo ascoltato un cazzo di niente di quello che ascoltiamo oggi.

 Questo disco del 1994 suona ancora fottutamente attuale.


Di  DeLiam

 Questo è un album mostruoso, batterie che spingono.

 All'epoca facevano un capolavoro dopo l'altro ed è solo il secondo!