Bene, volevo proprio nel mio carnet di recensioni questo disco.
Parlare dei Prodigy e di quello che hanno creato è come scindere un atomo o sintetizzare una bomba atomica, nessuno è stato più influente di questo gruppo sul territorio e il sottosuolo attuale, tralasciando tutti gli altri senza di loro non avremmo più gente ai rave, più produzioni pesanti.
Gli anni novanta sono stati si gli anni del brit-pop, del grunge, del cross-over, dell'esplosione rap, ma più di tutti il genere che li ha caratterizzati per me è stato proprio la rivoluzione del beat, con la diffusione delle prime drum-machine come strumento compositivo l'artista ha potuto iniziare a dislocarsi dal canone di musicista stereotipato, iniziando a creare colui che fa musica elettronica per puro piacere sovversivo. Liam Howlett la geniale mente dei Prodigy ha condotto lo scettro senza passare la staffetta a nessuno fino ad oggi, e questo disco del 1994 suona ancora fottutamente attuale.
Esempi critici da citare sono pochi, preferisco iniziare dai punti deboli. In primis il pezzo num 10 suona solo un pò come 'Experience', poi si nota un cedimento eccessivo ai ritmi down-jungle-tempo che tribalizzano gli ascoltatori in una vera unione di appartenenza musicale. L'intro spettacolo e Break & Enter fanno scuola a tutti, Their Law è un megabeat da su e giu col capo chino, Full Throttle inizia a technicizzare il disco e Voodoo People rende jungle dalle casse, Speedlane trasmette industrial techno, The Heat (the energy) mostra la dancefloor. Ecco il capolavoro ragazzi, godetevi con tutto voi stessi la track number eight called Poison che racchiude acid-breakbeat, un urlo di Keith Flinth e uno spoken words memorabile di maxim sulla pozione-medicina che possiede e non perderà. Potrebbe fermarsi qui ma il capolavoro costringe il genio Liam a fare di meglio, No Good (start the dance), con video girato alla fine di in un rave a brixton annesso, è un pezzo tribal-techno drogato e coinvolgente. Dopo per fare una previsione sulle sostanze che il mondo gradirà maggiormente vi è la Narcotic Suite, lunga tre canzoni comprende un unico viaggio verso l'alterazione sonora della normale visione sulla musica narcotica, da citare il verso nell'ultima "Claustrophobic Sting" 'My mind is Blowing'.
Perchè intrecciare così tanti generi in maniera semplice pura e spontanea? Perchè catturare un genere farlo proprio lanciarsi sul mercato e mandare i propri adepti a seguire mode sconosciute? Perchè … senza 'Music For The Jilted Generation' non avremmo ascoltato un cazzo di niente di quello che ascoltiamo oggi. E' quel classico anello che se manca non fa chiudere la catena troppo corta per legarla al palo… è la perfezione ricercata e ottenuta… è un mistero ma mi sa troppo di capolavoro. Via dai lo cito a chi non ne ha mai fatto uso. Get This And Enjoy, se tornerai uguale fammi sapere!
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