Nella storia del rock i Residents, da San Francisco, sono stati forse il gruppo più "indipendente" mai esistito. Sicuramente è stato il più oscuro, tanto da costruire con questo termine una vera e propria "teoria". Nessuno ha mai conosciuto i volti di questi signori, mascherati com'erano da giganteschi bulbi oculari, nessuno è mai riuscito a capire completamente il significato delle loro creazioni.
Già, perchè la musica dei Residents è davvero indefinibile. Forse perchè a loro non importava tanto essere identificati in un preciso movimento, in quanto si "servivano" della musica per scandagliare a fondo la condizione umana. Ecco perchè il loro "suono" è un collage di riferimenti praticamante infiniti, fatto di effetti, voci trattate, il tutto per arrivare al loro vero obiettivo. I testi sono criptici (e non poteva essere altrimenti) ma indispensabili, perchè la loro "opera" va seguita senza un attimo di tregua nella sua lacerante incomunicabilità, nel suo remoto e affascinante mistero.

L'album in questione venne registrato nel 1974 ma per ragioni ignote non fu commercializzato, ed era pertanto "non disponibile". Fu immesso nel mercato solo nel '78. E' molto difficile da reperire, ma ne vale la pena, visto che rappresenta la vetta artistica della loro carriera (e a mio modesto avviso uno dei primi tre dischi della storia del rock, compresa la copertina).
Descrivere dettagliatamente il disco nel suo sviluppo richiederebbe uno spazio superiore di almeno quattro volte rispetto a quello a mia disposizione, e non renderebbe comunque merito alla sua grandezza.

Il clima che si respira nei suoi trentacique minuti è quello di una tragedia cosmica, è come essere portati a vedere un mondo popolato non più da uomini ma solo dalle loro anime. Queste anime dialogano tra loro in maniera confusa, oscura, accompagnate da rappresentazioni sonore profondissime, in un clima da inferno dantesco. I vari personaggi che popolano questo sotterraneo dell'esistenza, sono grotteschi nella loro voce, (ottenuta mediante effetti, tecnica ricorrente nei Residents) sembrano quasi abbrutiti dall'esperienza del dolore cosmico, che noi uomini non possiamo, non sappiamo e non vogliamo vivere perchè vestiti del nostro essere uomini. Queste anime vagano alla ricerca di una quiete che non esiste, costrette a dialogare con la loro coscienza in quanto comunque autentiche, costrette a fare i conti con la loro natura.
Di questa processione universale i Residents ci rendono una magistrale interpretazione, donandoci con Not Available oltre che un disco, anche un libro di filosofia.
Voi, siate "disponibili" ad accoglierlo nella vostra mente.

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