Se dovessi scegliere un desiderio che un eventuale Genio della lampada mi proporrebbe di esaudire sarei pronto a farlo. Data la natura birichina (per non dire proprio che sono dei pezzi di merda) di queste entità, la richiesta è da formularsi puntigliosamente rigorosa (o rigorosamente puntigliosa) per non incorrere il rischio di finire come quel tizio che domandò al Genio di avere fiche fresche e pulite tutta la vita e venne trasformato in un bidet...

Ecco io chiederei di assistere in corpo e anima, nel tempo necessario di consumare l' evento, al concerto dal vivo degli Screamers tenuto a San Francisco il 2 settembre 1978, fatto ciò di ritornare dai "Giardini Mabuhay" al normale svolgimento della mia vita.

Già vedere il concerto soltanto in video comporta cambiamenti strutturali sia psicologici che molecolari, figuriamoci dal vivo. L' incipit del recupero "live" solletica altamente la mia consistente parte punk condita da quell' anarchico individualista che sono e rafforzata dalla periodica "Distructio theraphia" che pratico: mens sana in corpore sano.

La "Distructio theraphia" è una disciplina che abbisogna di alcune cose di base: un luogo dismesso e amèno dove ammassare materiali desueti di vario tipo (televisori, vetri, cartongesso, mobili, ecc.) e muniti di un armamentario tipo mazze, bastoni, martelli e così via, fino ad usare le mani nude (consigliato), immergersi in una solitaria orgia di distruzione di tutto quello che vi capita a tiro. Degli occhiali protettivi è l' unica cosa che dovreste concedervi come precauzione. Questa "ginnastica" deve necessariamente essere accompagnata dai seguenti indispensabili requisiti: violenza inaudita sia fisica che mentale, accanimento spasmodico, parossismo assoluto, lucido delirio e, fondamentale, urla primordiali.

Da qui il trait d' union con l' essenza punk nichilista dei nostri beniamini perché il forcing forsennato cui gli Screamers ci sottopongono in questo live risponde a tutti questi requisiti e ci appaga anche da un punto di vista psichico nutrendoci, oltre per l' esplosione fisica, con la lucidità dell' atto: la perdita della testa è sotto controllo. Naturalmente prima di esprimere il desiderio incrementerei l' allenamento per arrivare sicuro di dare il massimo della scalmanata al concerto.

Tomata Du Plenty è frontman per eccellenza: ironia, veemenza, urgenza si solidificano al suono delle tastiere senza che la band, che secondo me ha realizzato il più grande concerto dal vivo di tutti i tempi, faccia uso di chitarre. Alcolizzati astemi, eroinomani senza vene da bucare, pantagruelici digiunatori e, come già detto, gruppo punk senza chitarre sono accompagnati dalla batteria di Keith Barrett che suona come fosse di cartone.

Un Paul Roessler che scuote punkevolmente il suo pianino come Hendrix amoreggiava selvaggiamente con la chitarra, è coadiuvato all’ unisono dal gemello "synth" siamese Tommy Gear. Ed ancora lui, il cantante, Tomata: tiene tutti in pugno, lui è il punk, è l' underground, è "altro", ti credo, si chiamava Xavier anagraficamente.

La scaletta è killer, accelerate inverosimili che costringono, per non sfracellarsi, al cambio continuo delle pasticche dei freni, pantomima punk, contorsionismi elettroshockati. Criminale l' inizio, una "112 Hours of Fear" che rende immediatamente incandescente il tutto, il resto non vi dico. I pezzi sono talmente densi e violenti che dilatano il tempo: il concerto che dura mezz'ora ti lascia credere che siano passate svariate sfiancanti ore.

Affianchiamo dunque la "Screamers theraphia" alla "Distructio theraphia" e urliamo, Urliamo, URLIAMO!

La violenza dei miei pensieri mi rende efficace, sono zuppo di sudore, ho fatto a pezzi senza sosta, per più di 10 minuti, non so quanta roba, altri che ci hanno provato non arrivano neanche a 5 di minuti... Mi sento bene, mi sento veramente in forma, quelle schegge di vetro sul braccio le toglierò dopo, il taglio sul petto pizzica un po', del sangue che mi usciva dal naso mi sono dimenticato.

Una grande risata si impossessa di me vedendo gli Screamers chiudere il concerto con "In a Better World", il più grande concerto di sempre.

La lampada al mio fianco fuma ancora...

Elenco tracce e testi

01   122 Hours of Fear (00:00)

02   Punish or Be Damned (00:00)

03   In a Better World (00:00)

04   Vertigo (00:00)

05   122 Hours of Fear (00:00)

06   Vertigo (00:00)

07   Last 4 Digits (00:00)

08   Vertigo (00:00)

09   The Beat Goes On (00:00)

10   Punish or Be Damned (00:00)

11   Magazine Love (00:00)

You don't love me
You love magazines.

Those glossy pages they go to your head
You like to turn them alone in your bed

You don't love me
You love magazines

There's sixteen reasons why I'm not in vogue,
I can't compete with your tiger beat,
Why don't you jet me to your precious family circle

You don't love me
You love magazines

Is this Apartment House Wrestling?
Another Mad Saga
My Fate has been sealed to a Modern Bride
Was it Fact or Fantasy, Simplicity Patterns?

You don't love me
You love magazines

It's an ebony midnight,
and I'm all alone,
You got Time on your hands,
And I'm out of circulation.

You don't love me
You love magazines

Here's my story,
Sad but true,
You canceled my subscription,
No more love from you.

You don't love
Me
You love
Magazines

12   Magazine Love (00:00)

You don't love me
You love magazines.

Those glossy pages they go to your head
You like to turn them alone in your bed

You don't love me
You love magazines

There's sixteen reasons why I'm not in vogue,
I can't compete with your tiger beat,
Why don't you jet me to your precious family circle

You don't love me
You love magazines

Is this Apartment House Wrestling?
Another Mad Saga
My Fate has been sealed to a Modern Bride
Was it Fact or Fantasy, Simplicity Patterns?

You don't love me
You love magazines

It's an ebony midnight,
and I'm all alone,
You got Time on your hands,
And I'm out of circulation.

You don't love me
You love magazines

Here's my story,
Sad but true,
You canceled my subscription,
No more love from you.

You don't love
Me
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