Ci sono quei gruppi famosi per un album o per canzoni in particolare, idolatrati per quella gemma di indiscussa bellezza sia dalle persone che dai critici, ma voglio smentirmi un pò anch'io: preferisco "In Utero" a "Nevermind", preferisco "Transmission From The Satellite Heart" a "The Soft Bulletin", "Wish You Were Here" (e "Meddle") a "The Dark Side Of The Moon" e "Adore" a "Mellon Collie And Infinite Sadness"; ed è proprio di "Adore" che oggi vi parlerò.

"Adore" non è un album innovativo, ne particolarmente bello, "Adore" è l'album di un preciso stato o momento della propria vita, quel momento che passi tra paranoie sulla vita, tra turbe mentali sul mondo e sulla conoscenza, tra depressioni verso il nulla e l'infinito, "Adore" è l'album di un preciso passaggio, ti porta in mondi tetri e cupi per insegnarti qualcosa.

Così parte "To Sheila" in un paesaggio estivo notturno come ad osservare una valle illuminata dalle luci delle case, che ti illude nel capire cosa c'è davanti a te, ma che ti da la speranza per continuare ad andare avanti. Da qui si entra nel mondo dei soffici incubi e dei falsi sogni, "Ava Adore" innervosisce la mente, gioca con i sentimenti più cupi; "Perfect" è il contrapposto un sogno malinconico nella speranza di sistemare un guscio rotto. La notte è ancora scura e minacciosa, la luna piena illumina le strade e "Daphne Descends" è la giusta cavalcata di questa notte un'altra illusione, un altro fallimento, per propri errori.

"Once Upon A Time" torna in atmosfere più vere e palpabili, rispetto alle precedenti canzoni sintetiche e irreali, una ballata acustica sempre con un velo di malinconia e un ricordo continuo per un caro perso; tornano gli incubi e "Tear" assieme ad una vera lacrima solca i visi sempre in ricordo dei cari defunti, quasi incolpando il mondo e il morto stesso dell'accaduto, come dare dell'omicida al tempo. "Crestfallen" è un autoflagellazione piena di depressione; scuce la parola "Amore" dai cuori rimettendolo in tasca, magari lasciandola in un dimenticatoio di polvere e ragnatele; la prima parte del cd si chiude con un'altra ipotetica cavalcata questa volta un "brain-storming" di domande quasi illogiche, insicure, per colpa della perdita delle colonne portanti della propria vita, "Appels + Oranjes" la canzone più "danceraccia" dell'album, che pur mantiene sempre l'aria cupa che ormai si è abituati a sentire fin dall'inizio.

"Pug" la trovo una delle migliori dell'album sempre su tappeti di sintetizzatori sintetici, sempre le solite illusioni, la solita ricerca di conferme. Le storie quelle inventate solitamente servono a raccapezzarci un pò in qua, per uscire dal nostro reale incubo di illusioni "The Tale Of Dusty And Pistol Pete", non è altro lo specchio della situazione sentimentale di Billy vista al contrario, con la donna in ricerca e l'uomo in fuga. Ma è solo un punto di lucidità prima di scavare il fondo del barile, "Annie-Dog" è una malinconica ballata surreale, in un momento di follia lui non riesce più a capire la realtà dalla finzione , sembra quasi drogato, immerso in una depressione che dilaga sempre più senza soluzione; "Shame" è una canzone introspettiva, per la prima volta si vergogna del suo passato, di ciò che sta provando e che sta rovinando, prima di tutto in se stesso.

E' il momento di tornare a vivere, riscoprire la vita e cogliere gli insegnamenti da queste difficili situazioni; "Behold: The Night Mare" lascia alle spalle i propri incubi , si è pronti a ritornare a camminare sulle strade, ora meno offuscate e oscure, ormai l'incubo si vede solo in lontananza, il sole lascia intravedere i suoi primi chiarori in questa lunga notte. Il tempo per una notte si è fermato, ma dopo questa "Pensata Notturna" tutto è più chiaro, il morto che parlava nella testa ora lascia solo bei ricordi in un lungo infinito abbraccio "For Martha" è una dedica speciale. "Blank Page" , la pagina bianca per ricominciare a scrivere qualcosa di nuovo, qualcosa che comunque si rifletterà sul proprio passato, perchè la pagina è bianca ma davanti a lei c'è un libro già scritto.

"17" sono i secondi nei quali il sole fa capolino all'orizzonte,

 

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