Un "mea culpa" iniziale è d'obbligo. Non conoscevo i Therapy?, gruppo nord irlandese che nella prima metà degli anni Novanta riscosse un ottimo successo grazie a dischi come "Nurse" (l'unico che ricordo abbastanza chiaramente) e a una strana miscela di rabbia espressa su testi di matrice hardcore e post punk, ritmiche metal a tratti vagamente goticheggianti e una punta di psichedelica. Un "mea culpa" dicevo perché li ho scoperti solo ora, con il presente "Crooked Timber", quando i bei tempi del gruppo sono ormai passati. O forse no?
Da quel poco che ho sentito dei lavori precedenti (ma prometto che mi rifarò) sembra che i nostri vogliano, forse un po' anacronisticamente, rigettarsi nella mischia con il loro suono, con le trame melodiche che da sempre li hanno contraddistinti e fatti amare, ignorando (parzialmente e comunque volutamente) che i tempi volenti o nolenti sono cambiati. Ciò non toglie che le dieci tracce del disco suonano veramente bene: tra alti e bassi, cadute di tono e sorprese, ciò che abbiamo tra le mani è un buon lavoro di alternative rock (uso questo termine per racchiudere le influenze sopra citate), con almeno sette validi pezzi.
Emerge una certa difficoltà nel gruppo di "pestare" quando più sarebbe necessario: l'iniziale "The Head That Tries To Strangle Itself" ha un incedere claustrofobico e labirintico, vagamente cupo (componente questa presente in altri brani del'LP), ma non convince poi tanto, manca di mordente, di quella cattiveria che ho sentito invece nei passati lavori.
Dalla seconda traccia in poi il trio sembra però iniziare a ingranare: convincono molto infatti "Enjoy The Struggle" (con un Andy Cairns alla voce finalmente graffiante e robusto, così come anche il resto del trio, che si dimostra in discreta forma), l'acida e apparentemente caotica "Clowns Galore", e "Exiles", che con la titletrack si contende la palma di miglior brano. Sono queste due tracce tendenzialmente cupe e martellanti, più lugubre la prima, e con un ritornello stellare, più veloce e cattiva la seconda, dotata di una progressione eccezionale e di un finale tremendamente coinvolgente, in cui tutto pare al suo posto in maniera perfetta.
Raggiunta la metà dell'opera si cala leggermente di tono con "I Told You I Was Ill" e "Somnambulist", mantenendosi comunque sugli standard delle canzoni in apertura, ma la vera insoddisfazione si prova ascoltando pezzi come "Blacken The Page" e "Bad Excuse For Daylight" (quest'ultima affetta, come peraltro l'iniziale "The Head That Tries To Strangle Itself", da una malcelata voglia di "spaccare" senza riuscirvi appieno, anche se, va detto, la qualità è leggermente migliore).
Un po' a sorpresa si pone poi la strumentale "Magic Mountain", dieci minuti stranissimi, che partono scuri, neri come la pece, tempestosi, eppoi come se nulla fosse si aprono in una cavalcata dalle tinte eteree e solari, sicuramente psichedelica e a tratti post rock. Un brano che dopo tre volte magari lo tralasci (a causa forse di un'eccessiva prolissità e, alla lunga, mancanza di idee), ma in quelle tre volte che lo ascolti ti coinvolge e ti trasporta, per un po', in una realtà a parte da quella sentita fino ad allora nel disco.
Come giudicare quindi "Crooked Timber"? A mio avviso si tratta di un lavoro onesto, fatto con classe da gente che ci mette il cuore e la passione nel fare un tipo di musica che gli riesce anche fin troppo bene. I fan di lunga data del gruppo forse lo giudicheranno un po' insipido, magari edulcorato e rammollito, non so: sarei curioso di sapere il loro parere. Da parte mia non posso che cominciare a scavare nel passato dei Therapy?, conscio che, se anche si sono copiati, data la qualità del presente lavoro ciò che hanno fatto negli anni Novanta non può che essere migliore.
Voto: 3,5
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