AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH... non ce la faccio più!!!! |-) Questa è arte! Questa è musica! Questo è vero punk!!

In questo disco sono concentrate almeno un paio di decadi musicali di ogni frangia, di ogni genere, mi azzarderei a dire di ogni gruppo... il primo pezzo è black metal con un motore in panne che da il tempo, ed un maiale che ogni tanto grugnisce in un tubo di scappamento; il secondo pezzo sembra un misto di Mike Patton e la sigla americana della Famiglia Addams, uno dei pezzi più punkardi che abbia ascoltato ultimamente, la sto ascoltando fino allo svenimento!! Il terzo pezzo sembra emo rallentato, triste ma grottesco al tempo stesso; il quarto industrial rallentato e a tratti quasi Unsane, con la stupidissima drum-machine che fa da padrona (il suo marchio di fabbrica); l'inizio della cinque fa impallidire Josh Homme ed i suoi ormai smelensi e svenducchiati QOTSA; la sei è una delle mie preferite, un carillon scarico, un canto d'auguri stonato e malato, cazzo ééé???!! Ahahaha, grande! Ritorna alla carica la drumma e si torna al simil-death-core-doom, sbiascicatamente fico! Ma perchè mi torna in mente la roba dell'Amphetamine Reptile (Melvins e Jesus Lizard in primis)??! Risposta scontata... Con la otto entriamo in chiesa? No, Si, forse... qualcuno si sposa... o è un funerale?! Boh... (il titolo è un album dei Candlemass...) "Piano Handjob" è assurda e ci sta come intro per la dieci, pezzo decisamente Melvins-vecchia scuola, pestato per un paio di minuti, con urletto finale, che introduce la 11, e si torna all'elettronica demente e disturbante, a pause laconiche e filastrocche digrignanti. La dodici è un remix, è un po' YOYOYO (incredibile, anche il rap!), ma solo per poco (giustamente...), spostandosi immediatamente su versanti marci e sconsolanti (ahahaha:). Bello il coretto di bebè... La prossime due sono cover: "Oracle" (Rush), e "Black Blade" (Blue Oyster Cult): pensate che il nostro eroe è solo... sembra che li stia cantando sedeto su un bancone di un saloon con un whisky in mano, ciucco duro!! AHAhaha... si ride di gusto; "Black Blade" è un po' più vicina all'originale (!!), anche come durata, ma senza nulla togliere alla sperimentazione.... "Obolus" (la 15) è la hit più famosa!!! Già track finale in "Sperm Whale", qui viene riproposta in un'altra versione, che come ci dice il simpatico libretto (con artwork dell'emerito Stephen O'malley), doveva essere usata in un film, prima che tutto andasse allo scatafascio... è leggermente più robotica... solito basso a zanzara. La sedici è, credo, il pezzo più lisergico, un inno alla gioia di cristallina magnitudine ed insanità; dovrebbero insegnarla ai bambini negli asili nido... andiamo avanti... ahahahAhahAh... fermatemi!! Anche i coretti gospel anni '50 vengono rivisitati e impastati con vocine da ospedale psichiatrico... la mitica drum-machine impazzisce! "The walk" è onirica, visionaria, ti mozza la risata in gola per trasportarti sull'Himalaya... qui non si scherza... siamo ormai alla fine... un po' di contegno, Cristo... L'ultima track ve la lascio alla vostra interpretazione, anche perchè me so rott u' gaazz ad dìì dàal cazzzèèdi.

Grande Joe Preston! È ovvio che tutte le recensioni ti stroncano, ma non la mia... anche se questo disco altro non è che una raccolta di materiale inedito, o uscito per le etichette underground più strambe (in primis KillRockSTar, ma anche Vermiform, Soda Girl, etc.) in formato sette pollici... grazie di cuore!!! Fossero così tutte le raccolte... chi non è d'accordo può andare a comprare il nuovo box-set di Vasco... ultima risata: UUUhahhahaAHHAHAHA|-)))

Elenco tracce e video

01   The Suckling (03:19)

02   Young Savage (02:55)

03   Algol (06:26)

04   Reddleman (02:54)

05   Senex (07:10)

06   Silvery Colorado (03:05)

07   Coal Sack (05:02)

08   Epicus Doomicus Bumpitus (03:54)

09   Piano Handjob (01:24)

10   Simon Legree (01:28)

11   Easter Woman (01:16)

12   Valley of the Thrones (04:47)

13   Oracle (02:53)

14   Black Blade (06:31)

15   Obolus (09:18)

16   David's Lib (04:34)

17   A Quick One (02:04)

18   The Walk (04:02)

19   Nostos Algos (04:51)

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