1975: i Toad, pubblicano il loro ultimo LP, Dreams

Il gruppo, ormai consolidato come trio, vede alla chitarra e alla voce l' anima della band Vic Vergeat, Cosimo Lampis alla batteria e Werner Froehlich al basso. Possiamo subito notare un certo cambiamento nel loro sound, più vicino al pop rispetto al passato, anche se l'anima del gruppo rimane pregna del blues e dell'hard rock degli albori.

Oltre alla musica, cambia anche il modo di costruire la canzone, con una durata più contenuta delle stesse. Non troviamo più nemmeno le lunghe cavalcate chitarristiche presenti nei due album precedenti, anche se qualche assolo di qualità il buon vecchio Vittorio da Domodossola ce lo sa piazzare. In compenso aumentano in maniera importante le parti di cantato, che sembrano divertire non poco il cantante, dotato di una voce espressiva e versatile, che si sa adattare decisamente bene alle atmosfere della musica.

Il disco, composto da 8 tracce, si apre con "Keep On Movin'", pezzo vagamente funky, saltellante, (come suggerisce il titolo), musicalmente ben suonato e con una discreta sezione ritmica, enfatizzata dal basso. Non un capolavoro, ma nemmeno da buttare via...
Migliore la title track, piacevole canzone dalle tinture malinconiche, dove possiamo anche sentire l'utilizzo di un synth, verosimilmente suonato dal factotum Vergeat. Decisamente ben riuscita e con una sezione melodica rilassante. Buona anche l' interpretazione del cantato, accompagnato da dei cori.
Cambiamo tema con il boogie di "Let's Get Hi", pezzo senza troppe pretese, dove la band sembra pensare solo a divertirsi, riuscendoci.
"Electric Rider" è invece più variegata, con parti hard ed altre decisamente soft, soprattutto nella voce. Una specie di ritorno alle origini, in particolare nella parte finale, dove si erge un assolo di chitarra per far ricordare a chi lo avesse dimenticato, le capacità con lo strumento di Vergeat.
Sempre rock, condito in buona parte di blues con "Because You're Not", pezzo segnato dal riff di chitarra e da un assolo breve quanto rabbioso della solita sei corde.
Segue "You Know Who I Am", forse la traccia più rappresentativa dell'album, una specie di seguito della già apprezzata "Dreams". Qui è il cantato a farla da padrone, adagiato su un sottile velo strumentale di archi, chitarra classica e piano.
Cambiamo ambientazione con "Boogin' on Saturdy Night", il cui titolo emblematico toglie spazio ad ogni commento aggiuntivo. Nel complesso ben suonata, ma non una traccia eclatante.
Chiude l' opera "Break Down", altro pezzo movimentato e colorato, con parte centrale alla Voodoo Child. Non per niente Vic Vergeat era un grande estimatore di Hendrix. Lo testimonia il fatto che nella versione rimasterizzata del disco si possa trovare una reinterpretazione di Purple Haze.

Termina quindi il disco e la carriera dei Toad, gruppo sfortunatamente rimasto intrappolato nella più totale oscurità dei meandri del rock. Consigliati soprattutto il loro omonimo (capolavoro assoluto) e Tomorrow Blue.

Elenco e tracce

01   Break Down (05:18)

02   Let's Get Hi (03:20)

03   Making You Feel Right (03:00)

04   Dreams (05:44)

05   Purple Haze (04:22)

06   Because You're Not (04:23)

07   You Know Who I Am (05:00)

08   Keep on Movin' (04:20)

09   Boogin' on a Saturday Night (04:04)

10   Electric Rider (05:48)

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