Lo zio Tom (o forse dovrei chiamarlo Frank?) seduto ad un tavolo in un pub chiassoso, indossa il suo solito cappello e tracanna l'ennesimo boccale di birra, parlando dei bei vecchi tempi con qualche suo sgangherato amico, magari col diavolo.

É cosi che lo immagino mentre ascolto queste 17 bizzarre tracce che, neanche per un momento, smettono di farmi battere il ritmo con il piede destro.

Molte sono state scritte da Waits e dalla moglie Kathleen, e arrangiate con la partecipazione di numerosi musicisti che suonano numerosi strumenti (non si sono fatti mancare quasi nulla).

Appena parte "Hang On St. Christopher" vengo conquistato dalle note strafottenti ed ubriache che incoraggiano il delirio di li a poco imminente.

Si, perché di sobrio in questo disco non vi é nulla, e la sua bellezza é anche la sua peculiarità.

Avete presente la banda che suona per la festa in paese?
Sembra che sia li e vada appresso allo strafatto Tom che, in preda ad un delirio tipicamente alcolico, é convinto di poter arrivare in vetta al mondo "Straight To The Top (Rhumba)" e di potersi bere tutta la città "I'll Take New York".

É nei momenti di lucidità che i testi del nostro si fanno malinconici e sofferti, come in "I'll Be Gone" e "More Than Rain".

A momenti, in "Yesterday Is Here" mi aspetto che inizi a cantare "House Of The Rising Sun". Qui e in "Way Down In The Hole" adoro la sua voce che si fa più seria, e sopratutto in quest' ultima il basso che ti trascina a terra mentre cerchi di tenere a bada i tuoi demoni.

Egli sconvolge il suo tipico ululato invece in "Temptation" e in " Train Song" dove sembra addirittura cercare di piangere fuori il testo.
Nella versione (Vegas) di "Straight To The Top" quasi scimmiotta Sinatra.

L'album é la versione musicale dello spettacolo andato in scena un anno prima al Briar St. Theatre a Chicago e interpretato dalla Steppenwolf Theatre Company, con Waits nei panni del personaggio di Wolf.

Questi 55 minuti circa di musica non annoiano e scorrono senza stancare poiché i brani (o la maggior parte di essi) sono di breve durata.

L' ironia della sofferenza trasformata in musica.

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