Uakti, secondo la leggenda indigena degli indio Tukano (originari della foresta amazzonica) era un essere mitologico che abitava lungo gli argini del “Rio Negro”. Il suo corpo era pieno di fori che al passaggio del vento emettevano suoni che incantavano le donne della tribú. Gli uomini cosí decisero di ucciderlo. Nel posto dove i suoi resti furono seppelliti, nascevano delle palme che gli indio usavano per fabbricare flauti che avevano un suono che ricordava quello prodotto dal corpo dell´Uakti.

Non poteva esserci nome piú appropriato per questo gruppo di musicisti brasiliani guidati ad Marco Antonio Guimaraes,  principale curatore delle composizioni e degli arrangiamenti. Laureato in musica all´universitá federale di Bahia, é stato molto influenzato dal suo docente, uno svizzero appassionato autocostruttore di strumenti musicali. Traendo frutto da questi insegnamenti Marco Antonio insieme agli altri Uakti fabbricano i loro strumenti e compongono un genere classico comtemporaneo con influenze minimaliste e seriali. Nonostante questo le loro musiche non sono per nulla di difficile ascolto, anzi direi che gli Uakti emettono vibrazioni che incantano tutti gli uditi. Infatti ciò che pure aiuta a rendere il loro suono fruibile sono le uniche e straordinarie qualitá timbriche degli strumenti che con grande ingegno costruiscono, timbri che ci riportano ai suoni della natura e a primitive percussioni. Troppo spazio richiederebbe descrivere dettagliatamente le loro invenzioni, per questo vi invito a visitare il loro sito ufficiale.

“I ching” é un album ispirato all´omonimo libro chiamato anche “Il libro dei mutamenti ed é stato composto per un gruppo di danza nel 1993 il che nulla toglie alla sua completezza compositiva. Le prime otto musiche sono dedicate agli otto trigrammi ossia alle combinazioni possibili dello Yang e della Yin e dove il primo, rappresentato graficamente per una linea continua viene identificato musicalmente con una nota di lunghezza pari a 1 e la yin rappresentata graficamente per due linee, viene identificata musicalmente con due note di valore 1/2+1/2. Le composizioni cercano anche di richiamare gli elementi relativi ai vari trigrammi. La nona musica “The exagrams” é una lettura musicale dei sessantaquattro esagrammi disposti secondo la loro sequenza basica, la sua durata di diciotto minuti e la sua maggiore complessità strutturale non pregiudicano la piacevolezza dell'ascolto. L'album si chiude con due composizioni di Artur Andres de Ribeiro altro membro degli Uakti insieme a Decio de Souza Ramos Filho.

Gli Uakti riescono ad attingere un equilibrio ottimale nel difficile compito di conciliare gli opposti, raggiungendo il Tao della musica. Arrivano a risultati  semplici attraverso delle soluzioni compositive complesse, a timbri primitivi con strumentazioni contemporanee, a ritmi tribali con melodie "romantiche" e ad essere originali e innovativi senza le forzature e l'asprezza di molte avanguardie.

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