Si sa, un colonnello non può acceptare che gli vengano dati ordini, e questo è ancora più evidente se il colonnello in questione è un vero "Madman" e risulta all'anagrafe come Udo Dirkshneider. Così quando Hoffman & co propongono al frontman teutonico, dopo l'uscita di un poker di dischi  fenomenali, diretti, veloci e crudi come non si erano mai visti prima nel campo Heavy  (mi riferisco a "Restless And Wild", "Balls To the Wall ", "Metal Heart" e "Russian Roulette"), di alleggerire i toni di composizione per creare un sound che fosse più facilmente digeribile dalle grandi masse, Udo abbandona il progetto Accept e fonda la sua band solista, chiamata con un grande sforzo di fantasia U.D.O. I tedeschi sono gente che non ama perdere tempo e Udo lo dimostra: dopo  pochi mesi dallo scioglimento chiama a se quattro abili musicisti (Mathias Diet e Peter Szigeti alle chitarre, Frank Rittel al basso, Thomas Franke dietro le pelli) e registra "Animal House", probabilmente il disco più riuscito degli U.D.O , che potrebbe anche insidiare i grandi classici degli Accept. Il sound del prodotto è naturalmente quello che tanto amano i fan degli Accept: il genere proposto è un Heavy- Speed Metal, caratterizzato da ritmi frenetici, riff serratissimi, ritornelli orecchiabili e da energia che fuoriesce da tutti i pori. Pronti, via, c'è subito un terzetto di canzoni fenomenali, nonché le migliori : la title-track, dal refrain molto coinvolgente, "Go Back To Hell", uno dei brani più potenti e "They Want War", la traccia sicuramente meglio riuscita. Liriche e sound si intrecciano perfettamente nel pezzo, che evidenzia il problema della guerra, riferendosi soprattutto alle ingiustizie che devono subire i bambini-soldato, che muoiono come mosche, senza che nessuno sappia chi sono, prima ancora di aver pianto nella vita, imbracciando fucili più grandi di loro:

Some are eight or nine or ten

And they die like a fly, and no one knows

Who they are, they're smaller than the gun they load

See their eyes open wide

They died before they ever cried

Le rimanenti tracce subiscono inevitabilmente un calo rispetto all'esplosivo inizio, ma grazie all'abilità dei quattro musicisti, precisi e tecnici, ma sempre molto diretti, il livello qualitativo dell'album rimane comunque altissimo e il lavoro è sempre catchy, energico, possente e senza l'ombra di un difetto. Tra le ultime canzoni personalmente preferisco "We Want It Loud", "Warrior", "Coming Home" e "In The Darkness", quest'ultima una sorta di ballad, caratterizzata da improvvise e gradevoli accelerazioni.

In conclusione ogni buon metallaro e non, dovrebbe dare un'ascoltata a questo disco o ai classici degli Accept , prima di giudicare Accept e U.D.O, come dei semplici Ac/dc incazzati, cosa purtoppo sostenuta da molti per via della somiglianza di timbro tra Dirkshneider e Bon Scott (tra l'altro una gran fesseria secondo il mio debol parere). Scoprirete che molti famosi riff di famosi gruppi non sono poi geniali come sembrano, ma sono solo genialmente copiati da questi due gruppi, mai riconosciuti e stimati giustamente per la loro grandezza e influenza.

Elenco tracce e video

01   Animal House (04:20)

02   Go Back to Hell (04:33)

03   They Want War (04:11)

04   Black Widow (04:32)

05   In the Darkness (04:05)

06   Lay Down the Law (03:48)

07   We Want It Loud (04:07)

08   Hot Tonight (04:44)

09   Warrior (04:23)

10   Coming Home (03:42)

11   Run for Cover (04:47)

Carico i commenti...  con calma

Altre recensioni

Di  Harlan

 "Animal House suona dannatamente bene, come un album heavy metal dovrebbe suonare, senza assoli iperlunghi, senza parti narrate, senza tanti giri di boa."

 "Udo subito sugli scudi con la sua voce al vetriolo, un ritornello grandioso, e un assolo strepitoso."