Tra le ragioni che John Foxx aveva in tasca nel 79 per lasciare gli Ultravox, pare ci fosse anche il fatto che non reggeva la vita on the road. Poteva contare su due settimane di buono e poi la routine di quella parte del mestiere, le ore di inattività tra le prove e le esibizioni, i continui spostamenti, cominciavano ad avere un effetto disastroso su di lui trasformandolo in un automa per il resto del tour. Son parole del Dennis Leigh di oggi, bianco come la neve, che fa un po’ di luce su quel che accadeva a quei tempi dentro l’involucro costituito dal personaggio che si era creato.

Si definisce un artigiano da studio, non certamente un animale da palco.

Queste sue considerazioni non credo che mi impedirebbero di gongolare se mi trovassi tra le mani un live come si deve degli Ultravox con il punto esclamativo.

Potrebbe essere questa l’occasione per farlo? Da quel che so, questo … come chiamarlo? questo patchwork di frammenti live è per ora quanto è stato editato in via ufficiale per quel che riguarda le esibizioni dal vivo del periodo Foxx. Non credo sia acquistabile separatamente dal cofanetto in cui è incluso e che contiene una nuova riedizione dei tre dischi in studio dello stesso periodo.

Si tratta quindi di una zolletta di zucchero paracula destinata ai fan per rifilargli per l’ennesima volta lo stesso materiale.

La zolletta però non è così dolce, soprattutto in tempi di austerità. Il mio voto è la summa delle considerazioni che seguono, e come è logico in operazioni del genere, non può essere inerente il solo livello qualitativo della musica contenuta .

Va evidenziato in primis che non si tratta di materiale esclusivamente live, sono presenti versioni edite come singoli di alcuni pezzi e remix.

Il 50% del disco è costituito da materiale già pubblicato sia su vinile che su CD. Si tratta dell’EP Retro (Live), più alcuni pezzi comparsi sul precedenti rimasterizzazioni dei dischi in studio.

L’EP è un assaggio del tour di supporto all’album “Ha! Ha! Ha!”, ultimo saluto su disco del punto esclamativo e del primo chitarrista della band. Un ascoltatore che non sapesse del poco feeling di J.F. per l’attività live non lo indovinerebbe certo dall’ascolto del disco. Il livello della sua performance è tutto sommato in linea con le versioni in studio dei pezzi. Ad emergere sono i nervi scoperti dell’anima punk del resto del gruppo. C’è dello sporco. Si avvertono sotto il dito le fughe tra un componente e l’altro della materia sonora, la chitarra sferraglia, più presente che in studio, ed i birignao di Currie svisano taglienti.

La parte più interessante del prodotto sono probabilmente le esibizioni del gruppo nei due programmi per eccellenza in Inghilterra nei 70/80 per la musica da prima linea, underground o in che altro modo chiamarla: The Peel Sessions e The Old Grey Whistle Test, programmi dove si sentiva musica che non passava a Top of the Pops. Si tratta però anche in questo caso di materiale già presente sul tubo, quindi non inedito.

C’è una ciliegina davvero succulenta, dal mio punto di vista. L’ “Hiroshima Mon Amour” eseguita all’Old Grey Whistle Test è per me quella definitiva, migliore della versione in studio, e tra le mie canzoni preferite in assoluto. Nella versione studio le melodie del cantato di Foxx e del synth di Currie sono due nebbie ammalianti che si mescolano e stordiscono, ma al cui ascolto io patisco la mancanza di un punto di riferimento ritmico più consistente di quello che mi pare essere una drum machine povera povera. La versione live OGWT è arricchita tra le altre cose, da una linea di basso bella consistente che mette ancora più in risalto la bellezza di quelle melodie.

Tornando a considerazioni più generali, facendo la summa del materiale proposto nel disco, si trovano tre versioni di “Young Savage” e di “The Man Who Dies Everyday”, due versioni di altri pezzi tra remix e versioni singolo. Insomma, o hanno raschiato il fondo del barile e non c’è altro, o si poteva fare di meglio.

In realtà questa non è una rece ma uno specchietto per le allodole per i “vecchi” del sito amanti di New Wave, sperando che venga loro la voglia di passare a sbugiardarmi, proponendo liste di roba dal vivo degli Ultravox di John Foxx.

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