Le origini di Una Stagione all’Inferno risalgono al 1997 a Genova, citta’ da sempre storica e importante per quanto concerne il progressive sia negli anni ’70 sia attualmente. I membri fondatori furono Fabio Nicolazzo, proveniente dalla scena gotica genovese e Laura Menighetti – di estrazione clssica - a cui si aggiunse il grande Diego Banchero de Il Segno del Comando. Dopo una partecipazione alla mitica compilation “E tu vivrai nel terrore...” dedicato ai film horror italiani con una cover tratta dalla sigla dello sceneggiato “L’amaro caso della Baronessa Carini”. Fabio Nicolazzo e Laura Menighetti hanno rispolverato la sigla nel 2011: prende corpo cosi’ l’idea di realizzare un concept sul mostro di Firenze, tematica indubbiamente molto gotica e oscura che credo potrebbe interessare tutti quanti si sono appassionati alla vicenda all’epoca e ancora continuano a farlo. Non mi risulta fra l’altro ci siano stati altri dischi che hanno trattato il tema. Grazie anche alla presenza di nuovi validi membri e di una sezione d’archi il progetto finalmente si realizza ora. Le atmosfere che si respirano in “Il mostro di Firenze” sono quantomai a tinte fosche: le ambientazioni sono nel solco di un dark prog che puo’ ricordare le colonne sonore degli sceneggiati italiani anni ’70. L’amagalma fra i musicisti e’ ottimo e il tutto tende ad evocare ambientazioni malsane e piene di tensione. Si alternano momenti piu’ pacati come in “La ballata di Firenze” ad altri piu’ concitati e serrati come nella tenebrosa “Nella notte”. I titoli dei brani – come “Lettera anonima” “Interludio macabro”’ “Serial Killer Rock” e “Il dottore” - seguono lo svolgimento della tematica trattata con anche estratti di registrazioni tratte da telegiornali d’epoca. In “Lettera anonima” ci sento i Goblin mentre “Serial Killer Rock” e’ la traccia piu’ tirata e rock del disco con un riff di chitarra potente in evidenza. Nel complesso siamo di fronte a un buon disco che credo potrebbe interessare a molti vista anche la tematica trattata.
Elenco e tracce
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