Ciao, sono un coglione, per gli amici Jonny, ma voi se volete potete chiamarmi Samantha. Questo disco è in realtà un soundtrack, il film si chiamava uguale, ed era un cartone del 1981. Il film fa schifo, a meno che non vi piaccia, se vi piace ovviamente non vi farà schifo. A me non piace. Però il disco soundtrack non è male, anzi è quasi bello.

Ci sono un bel mazzo di pezzi metal, metal old style, però niente male. Ci sono i Black Sabbath, ma senza Ozzy, cioè mezzi Black Sabbath, a meno che non vi piaccia Ronnie James Dio, a me non piace, pace all'anima sua ovviamente, ma se avesse fatto il cantante d'opera lirica sarebbe stato meglio per lui, per me, e forse anche per Leonardo. Però "Mob Rules" in fondo è un buon pezzo. C'è Sammy Hagar col brano che dà il titolo al disco, al film, al genere, e anche alla recensione, "Heavy Metal", appunto. Andiamo! Hagar coi Van Halen non ci azzeccava niente, meglio qui da solo. Poi tanti e tanti altri: Journey, Cheap Trick, Grand Funk Railroad, Blue Oyster Cult... sedici brani in totale, perfetti da ascoltare in macchina col finestrino abbassato nelle sere d'agosto. Da soli però, il metal è un genere aggregante solo se si riesce a far confluire un discreto mucchio di metallari nello stesso posto, altrimenti è la sfiga fatta a musica, e chi ci vuol salire in macchina con uno sfigato?

Ma se pensate che sia solo un disco per metallari ignoranti dovrete ricredervi; no, non sui metallari, che sono effettivamente molto ignoranti, ma sul disco, perchè ci troverete anche Stevie Nicks, i Devo e Donald Fagen. Ma sinceramente non so chi essi siano, perchè di base sono solo un povero metallaro ignorante. E poi è veramente così importante avere cultura musicale? Nelle maggior parte delle vostre faccende quotidiane, tipo pagare le bollette o cercare di capirci qualcosa coll'imu, sapere a memoria l'intera discografia dei Fleetwood Mac non vi servirà proprio a nulla.

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