Gemma la tua rece su tale misfatto è stupenda, ma siccome ho troppe opinioni per un post, faccio prima a farla anch'io. Sapendo il verdetto.
Dunque:
Povia, trionfatore illustrissimo del benemerito festival è il manifesto di questo evento.Un gobbaccio con il corpo e lo sguardo da pedofilo che spia i piccioni strombazzanti e ci canta che li adora perché sono la razza superiore, ma alla fin fine non li sopporta neanche lui. Cazzo, questa è arte, un'arte tanto bella e sublime da scavalcare l'unica canzone lontanamente orecchiabile del festival (Simone Cristicchi) e da incantare tutto il popolo (quello spaurito 30% di telespettatori, di cui anch'io facevo penosamente parte) di televotanti sanremesi. Nonché la coltissima giuria evidentemente appassionata di Battisti e De André. Logico. Dopo lo zoofilo Povia arrivano i sempreverdi Nomadi. Il cantante si atteggia da monaco tibetano Peace&Love e ci sputtana tranquillamente ad una cosa insulsa come Sanremo, la tematica della guerra. Con tanto di immagini di Tien A Men (o come si scrive), come se io andassi al Festival Bar e cantassi di Berlusconi. Mah. Il povero e magistrale (davvero) Augusto si sarà rivoltato nella tomba già al primo . A seguire la giovanissima e "bellissima" per non dire trucidissima e bonissima Anna Tatangelo, dalla candida voce matura e il perizoma in bella mostra sotto la minigonna, con una splendida canzone del nostro camorrista preferito (il D'Alessio nazionale) e dell'uomo che da Battisti è riuscito a scadere sempre più in un luogo comune e una retorica imbarazzanti (Mogol, che probabilmente certe canzoni oramai le firma e basta). Altri vincitori sono stati un giovincello del quale non conosco il nome, con grandi dentoni, schitarrate elementari e voce da Vasco-Cremonini dei poveri. Grandi sconfitti il giullare Cristicchi (unica canzone non vomitevole del festival) per i giovani, il sempre più democristiano e nazionalpopulista Michele Zarrillo (con una canzone tanto stupida e scontata da utilizzarla come cintura di castità), quei gran simpaticoni e sentimentali degli Zero Assoluto (il quale nome dice SEMPLICEMENTE tutto), la sicuramente cocainomane Dolcenera, con una bocca da paperella dedita a certi esami orali che sicuramente... vabè lasciamo stare, la quale ci ha fatto scoprire rocamente e Iva Zaniccamente che la vita è straordinaria e basta credo. Tra le gare si sono intersecati i tristi destini di tutti gli altri "artisti", i quali vado a citare: Noa (con una voce stupenda) e il suo amichetto con tanto di quartetto, che si sono dedicati a vocalizzazioni da De André pop molto degradanti, una depressissima e teatrale Oxa, un certamente alcolista e luogocomunista Grignani, quel faccione da pariolino di Di Risio, i Ragazzi Di Scampia e Gigi Finizio con "La Musica è Speranza" (tipica canzonaccia smielata da Napoli di finta-periferia scritta dagli ormai sempre più magnifici D'Alessio e Mogol), con quei ragazzini che non sapevano neanche muoversi e quello stupidino che provava pure a rappare con la faccia di uno stitico che prova a cagare, Nikki Nicolai, che se si lavasse i denti non sarebbe male, con una canzone stupidissima, che pensava essere molto poetica, Britti che faceva meglio a suonare e basta e tanti altri che non mi ricordo ora. Comunque, a tutto c'è un limite.
Panariello deve fare i programmini stupidi alla bagaglino-solista-lotteria come faceva qualche anno fa, che il Festival, Ilary avrebbe sprecato meno tempo dietro alle strilla del pargolo, Victoria me la sbatterei (una delle poche cose belle del festival) senza peli sulla lingua (ovviamente entro par condicio e bigottismi vari), regia, scenografia e autori scarsissimi.
Gli ospiti: Travolta si stufa e sparisce, per poi concederci un ultimo accenno di danza, ha dato 'sto bello schiaffetto alla TV nostrana, Jesse James che ci ha concesso due secondi di canzone e faccino pulito da angioletto miliardario (che farebbe meglio ad ingrassare il culo nella villa che c'ha piùttosto che cantare quelle cagate), Verdone strepitoso (con un marginale e da me odiato Muccino) e compagnia bella. Due parole per i neo commendatori Liguri: Pausini&Eros. Ma tra Dalla, De André&co., ci dobbiamo ricordare la Liguria per 'sti due idioti melensi che hanno esportato il pop all'itliana? Che gran merito! Diamo un premio pure alla mafia e al creatore degli spaghetti allora!
Onoreficenza dal sempre più rincoglionito Ciampi anche per Baccini, cieco e con una voce meravigliosa, ma che dopo due canzoni può pure lasciare spazio alla gara perché ha fatto effetto Zarrillo. Infine finalmente un pò di bella musica col sempre energico ed emotivo Cocciante (che forse se la tira un pò troppo, ma ha tutte le ragioni).
Per il resto soliti discorsi, soliti luoghi comuni, Panariello che imita Clouseau (fallendo miseramente) nelle pubblicità, Cena eroe di grandi&piccini catechisti e patiti del Christian Rap, applausi strappalacrime al grande fu Guerrero, uno sterile appello per la liberazione di Tommaso, solite domande agli ospiti solite risposte degli ospiti e grande festa per nonne rincoglionite, adolescenti rincoglioniti (come me), patiti di Casini, occidentalisti di Pera, populisti Berlusconiani e simpatici Azegliociampisti, più logicamente per i fan di Ruini, delle giovani in minigonna che cantano (vedi Tatangelo), per le teens Dirisiane e Zeroassolutiste e per i familiari dei partecipanti. Uno spettacolo buonista, fintopatriottico e bigotto dedicato a tutta la bell'Italia e alla nostra simpatica massa votante e a tutti quelli che intelligentemente rivoteranno il Grande Puffo il 9 Aprile.
Insomma gran bellezza.
E il sottoscritto se l'è guardato pure sperando in qualche giovane rivelazione. Mah.
Elenco e tracce
Carico i commenti... con calma
Altre recensioni
Di Gemma
E per finire: Premio Si Salvi Chi Può: La Musica Italiana!!
Addirittura mentre giovedì annunciavano le eliminazioni era lì che strimpellava accordi a muzzo.
Di sodo_caustico
«Quando è arrivata lei sul palco ho fermato laciclette, ho spento le luci... L'ho già detto ai tempi di Battisti e lo ripeto: per me Mogol, a Pasquale Panella, può fare al massimo il cameriere.»
«Sugarfree: La prova che spesso il Sert funziona.»