Nicky Nicolai: me lo sono persa, ma non credo di essermi perso un granché. Immagino che il suo clou siano stati quei dieci secondi in cui mostra in mondovisione le tonsille mentre dentro quella specie di bocca suona il timer che la pizza quattro formaggi è pronta per essere messa intavola.

Dolcenera: Discreto pezzo, la voce c'è e si sapeva, certo il look da tossica pestata di botte ogni giorno non la rende così attraente a chi piace unaIrene Grandi, per esempio. E poi mi ha mandato al manicomio il povero Bac, Francesco Baccini, uno dei pochi cantautori contemporanei che mi piacevano. . Non glielo perdonerò mai.

Noa e quartet, o quintet, di sicuro non ses-tett perché è piatta: Lei è brutta che neanche a farla col pongo riuscirebbe peggio, e in più ha quel nasino che mi turba solo al pensiero di doverle dare un giorno il mio microfono di carne... me lo scheggerebbe. che dolore. Canzone che non decolla mai, un'incompiuta, peccato perché lei meritava di più.

Povia: E te pareva, fa una brutta fotocopia(musicalmente parlando) del pezzo che lo ha reso celebre. Come testo sembra voglia impostare una carriera sulle metafore piene disillusioni quasi infantili. questa volta sui piccioni bla bla bla bla.Verrebbe da dirgli "Sai con cosa fa rima piccione? Fa rima con te"

I ragazzi di Scampia: Scampi(a) chi può

Ron: Ha davanti a sé un futuro alla Bud Spencer. Per gli occhi che diventano sempre più due fessure. Solito pezzo sanremese, lui deve piacere un sacco alle donne ma non sono sicuro che l'interesse sia ricambiato.

Simona Bencini: All'inizio si sistema il microfono che credo abbia sulperizoma, e va un po' meglio. Pensa se lo avesse nelle palline cinesi. Fa i gorgheggi alla Giorgia ma la sua cilindrata è ben diversa. . le manca come minimo qualche cilindro. Perfetta per la pubblicità di un collutorio

Spagna: Perfetta in coppia con Ron(f) per il remake del video di"Thriller". Più bianca non si può. Il pezzo non sembra malaccio, qualche frasetta sensata c'è. A differenza di quel che sto scrivendo e che tu, guarda che cazzo di ora è, stai ancora continuando a leggere. Ma non hai niente di meglio da fare?

Sugarfree: La prova che spesso il Sert funziona. Peccato, il cantante ce l'aveva quasi fatta…

Mario (ma che siete)Venuti (a fa) e compagnia briscola: Appunto.

Alex Britti: Pezzo che tende al blues, ma soprattutto alla rottura di maroni.

Luca Dirisio: Bel parrucchino, e più voce di quel che pensassi. Non rifà una brutta copia di quella triturapalle de"Ci vuole calma e sangue freddo", anzi fa una cosa completamente diversa. Bravo, credo che al terzo colloquio della sesta agenzia interinale potrebbe farcela.

Anna Oxa: Donna di una bellezza fuori categoria, almeno per me, stavolta si trasforma in una specie di Diamanda Galas e fa un pezzo che con Sanremo non c'entra niente. Troppo bello per svilirlo davanti a milioni di disgustose persone di cui metà lo starà ad ascoltare con un'orecchia puntata al televisore e la bocca a ingurgitare schifezze assortite altrettanto disgustose. Per me è inconcepibile come si possa porsi così davanti ad una nobile arte come la musica. Quando è arrivata lei sul palco ho fermato laciclette, ho spento le luci, ho gettato sul letto l'insalatiera di profitterolles, ho smadonnato perché dentro m'è caduto il tostone con tutta la vaschetta di ketchup e mi sono concentrato su di lei. L'ho già detto ai tempi di Battisti e lo ripeto: per me Mogol, a Pasquale Panella, può fare al massimo il cameriere. Dai tempi di"Morirò d'amore" di Giuni Russo non sentivo un pezzo così a Sanremo. Eccezionale. Infatti nella classifica provvisoria della categoria donne è ultima.

Anna Tatangelo: "Essere una donna", cioè quello che.. hai voglia... aspetta e spera. Vuole somigliare nel look a Cat Power ma la sensualità non si compra al supermercato. . sai, bimba bella?

Nomadi: Potrebbe essere il colpo di grazia di questa menata di gruppo che sembra non finire mai. Qualcuno glielo dovrà pur dire un giorno. Che bastino milioni di voti? Perché ho il sospetto(o meglio, la speranza) che se vincono Sanremo poi si ritirano sul serio. Sarò banale, sarò nostalgico forse, sarò stronzo di sicuro, ma dalla dipartita di Augusto in poi non credo resterà traccia di questi benpensanti musicanti.

Zero assoluto: Non male, assolutamente. Non li conoscevo, mi sembrano bravini e con un pezzo decente. D'ora in poi li terrò d'occhio.

Grignani: Aiuto si sta vascorossizzando sempre di più. Ingrassato da far paura, anche se lo nasconde sotto ampi vestiti. La voce ormai se n'è andata, lo sguardo s'è un po' appannato, il pezzo è tipico suo, dagli arrangiamenti in poi. Una comparsata, non credo resterò traccia di lui in questo Sanremo. Ha fatto delle belle cose nel passato(un paio, a spanne), spero non si butti via.

Zarrillo: Ha sempre un po'quell'aria da menagramo che lo tiene a debita distanza da me. Fa da sempre dei testi per me sottovalutati, a volte casca in stereotipi francamente evitabili, ma la sua voce è un po' la sua condanna. E fa sembrare tutti i suoi pezzi tutti uguali. Sanremo è casa sua, fuori non si sa.

I ggiovani: Sembra appena appena interessante Monia Russo (sia lei che il suo pezzo), un occhio per Ivan Segreto(che non conosco, ma dal medley di ieri sera mi sembra abbia qualcosa di interessante)e per i Deasonica(idem con patate), per l'atteso Cristicchi vedi Povia, tutto il resto è noia non ho detto gioia(a proposito: un saluto al monumentale Califfo, che l'anno scorso aveva fatto secondo me un grande pezzo col tiromancino Zampaglione)

Panariello: Se invece del tipico accento toscano avesse il mio, sarebbe a fare il casellante proprio come nei promo pre sanremesi. . Ogni tanto si benignizza, un po' per istinto di sopravvivenza un po' per mestiere.

Ilary Blasi: Toh, una tettina!. Panariello non poteva crede ai suoi occhi: in sei donne (beh. donne. è tutto da vedere. ) facevano insieme tre tette e mezzo. Però la biondina è veramente categoria extralusso (anche se da sempre preferisco le more. ). La rossa mi deprime a guardarla, la classica modella che ha subito il classico intervento chirurgico di asportazione dell'anima, le altre due tentano pose ammiccanti ma non è farina del loro sacco. Bimbe, la sensualità, se una ce l'ha, viene fuori veramente proprio quando una non sta a pensare né di esserlo né soprattutto AD esserlo.

Victoria Cabello: Brutta come poche, non ha una cosa al posto giusto, neanche il taglio di capelli. sembra Cappuccetto Rosso che va a fare praticantato dalle Orsoline. Secondo me la Giorgia Surina è di un'altra categoria.

Concludendo, come miglior canzone di Sanremo 2006 voterò per: "Processo a me stessa" di Anna Oxa, tutta la vita.

Qualche giorno dopo, al calar delle tenebre, mi ritrovo nel portafogli la bellezza di 15 euri. Che fare? Realizzo che con quella cifra posso:
- farmi due pizze di fila, ma in quel momento non ho fame
- farmi fare un terzo di pompino dalla moretta regina notturna del vialetto
- comprarmi una compilation di Sanremo su tre, e con gli euro che avanzo prendere due cd vergini per farmi masterizzare da qualche amico scoppiato gli altri due cd su Sanremo 2006

Vai con la tre

Dopo attento ascolto delle prodezze discografiche contenute nei cd, dichiaro che:

- bisognerebbe prendere Maffoni, il vincitore della categoria giovani e impacchettarlo nel primo treno merci che va diretto a Berlino. O dopo un po' torna completamente cambiato, e magari qualcosa di buono salta fuori, o resta lì per sempre, e di lui si ricordano solo i suoi per fargli gli auguri di buon compleanno.
- bisognerebbe alzare un po' il voto al pezzo dei Nomadi
- bisognerebbe abbassare il voto, ma soprattutto il perizoma, alla Tatangelo

Elenco e tracce

01   Dove si va (03:45)

02   Solo lei mi dà (03:18)

03   Svegliarsi la mattina (03:44)

04   L'uomo delle stelle (04:21)

05   L'alfabeto degli amanti (03:52)

06   Sparirò (03:47)

07   Vorrei avere il becco (02:58)

08   Tempesta (03:30)

09   Com'è straordinaria la vita (03:54)

10   Lei ha la notte (04:20)

11   Noi non possiamo cambiare (03:59)

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 Povia, trionfatore illustrissimo del benemerito festival è il manifesto di questo evento.

 Insomma gran bellezza.