Ci sono film il cui successo viene decretato dalle loro colonne sonore, film in cui la colonna sonora è addirittura migliore del film stesso, altri invece in cui non è all'altezza.
Questo de "il Grande Lebowski" è invece il caso in cui la pellicola e la musica scelta per farne da sottofondo si integrano e si amalgamano alla perfezione.

Devo dire che "il Grande Lebowski" è un film che ho apprezzato molto, mi piace in generale il modo in cui i Coen dipingono i loro personaggi, anche quelli non protagonisti (guardare il cameo di Steve Buscemi pressocché muto, ma preziosissimo), mi piace il loro umorismo "nero" e la loro comicità, ma anche la loro grande capacità di costruire storie e intrecci audaci.
Memorabili le interpretazioni di Jeff Bridges, nei panni di Dude (tradotto malamente in italiano in Drugo...), ex fricchettone, che beve white russian, fuma erba e va in tour con i Metallica e dello strabordante John Goodmann (chi non lo ricorda in "Pappa e Ciccia"!?), fedelissimo dei Coen (come il su citato Buscemi), che nel film interpreta un veterano del Vietnam, amante del bowling, delle regole ferree e delle armi,(fantastica la scena in cui intima ad un avversario in una partita di bowling di non segnarsi il punto ,dal momento che aveva sorpassato la linea, e che se lo avesse fatto: "sarebbe entrato in una valle di lacrime..")
Preziose le interpretazioni anche di Julianne Moore, figlia del signor Lebowski e amante di Dude, artista d'avanguardia che dipinge appesa al soffitto, o Jesus-Turturro , pedofilo, di origine messicana, fenomeno del bowling e dalla lingua veloce(?!)

A parte il film, che comunque consiglio vivamente a chi non l'avesse ancora visto, la colonna sonora è decisamente ben assortita con una selezione in cui trova spazio il folk di Bob Dylan con "The Man In Me", che accompagna la scena in cui il Drugo sorvola Los Angeles oppure "Just Drop In (to See My Condition Was In)" di Kenny Rogers, legata indissolubilmente al trip psichedelico in cui Dude danza con una Julianne Moore in improbabili abiti da vichinga.
Ci sono il blues di Captain Beefheart e la sua "Her Eyes are a Blue Million Miles" ed Elvis Costello con "My Mood Swings", ma anche il jazz di Nina Simone con "I Got It Bad", la world music con Yma Sumac e addirittura l'opera con Ilona Steingruber con "Gluck Das Mir Verblieb".
Per continuare poi la stramba cover di "Hotel California" dei Gipsy King, che nel film accompagna l'unica e indimenticabile apparizione di Jesus; l'intramontabile "Looking Out My Backdoor" dei Creedence e la ballata folk-country di Townes VanZandt ,"Dead Flowers", che chiude sia il film che la colonna sonora.
Chiaramente la colonna sonora ha un significato particolare e diverso per quanti abbiano visto il film, per tutti gli altri rinnovo il mio consiglio di vederlo... tuttavia la soundtrack in sé stessa, rimane un mix di canzoni tutte piacevoli e godibilissime.

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