Ho atteso con trepidazione l'uscita discografica di Vincenzo Fasano. Già nel novembre 09 ve ne avevo parlato con un certo entusiasmo, entusiasmo che ora sembra aver contagiato anche gli addetti ai lavori. Lo chiamano la "next screaming thing" ma io preferisco definirlo un cantautore talentuoso con una voce finalmente interessante e (vivaddio) intonata.

Fra urlatori irrispettosi dello strumento e scialbi cantautori in preda a manie di grandezza Vincenzo Fasano ha il pregio di distinguersi per una certa onestà di fondo che traspare in rade trame nelle canzoni de "La sindrome di stoccolma". Voce, chitarra e qualche amico musicista a colorare (Riccardo Sinigallia, Dino Fumaretto), ci accompagnano piacevolmente lungo le 5 tracce di questo anticipo di album. I brani si muovono rossi e pastosi fra tanghi notturni di "Se fossi in me" e "Non ritiro quel che ho detto" e ballate sublimi ed imbronciate "Mal d'africa".

Ed un titolo come "La sindrome di stoccolma" ben si presta a descrivere il rapimento che genera dipendenza. in questa musicaitaliana sempre troppo bistrattata c'è una voce fuori dal coro che ha saputo catturare la mia attenzione.

In bocca al lupo Vincenzo!

p.s. l'EP è ascoltabile per intero su Rockit.it. Si consiglia un ascolto a volumi smodati.

Carico i commenti... con calma