Udite udite! Una band power metal italiana decide di fare un concept album! Come? Cosa c'è di nuovo in tutto questo? Semplice: è un concept intelligente! E pure musicato alla grande!

La stagione 2003-2004 è stata prodiga di cambiamenti (positivi) per il combo nostrano, primo fra tutti l'abbandono dei Labyrinth da parte del chitarrista Olaf Thorsen, che ha permesso a quest'ultimo di dedicarsi a tempo pieno alla materializzazione della sua "visione divina"... accompagato da nuovi simpatici amichetti come l'italica divinità tastieristica Oleg Smirnoff, lo schiacciasassi ritmico Matteo Amoroso e l'ugola d'oro Michele Luppi. Mica bruscolini!
Da sottolineare in particolare la prestazione vocale potente, cristallina e assolutamente fuori dal comune... Una volta ascoltato l'acuto di 20 secondi ne "La vita fugge" o le interpretazioni da pelle d'oca nella struggente "Identities" e nella poderosa "Colors Of My World" (forse il brano più riuscito) capirete cosa intendo! Fenomenali anche tutti gli altri aspetti dell'opera, dal songwriting agli arrangiamenti, dall'artwork ai testi. Tutto si fonde in un'alchimia perfetta capace di emozionare e allo stesso tempo aiutare la riflessione sul tema principale del concept: la ricerca di una risposta alle domande esistenziali più inquietanti, intrinseche nella nostra condizione umana.

Una scommessa così ambiziosa poteva concludersi in un totale fallimento ma il buon "comandante" Olaf, fatto tesoro delle difficoltà affrontate durante la separazione dai Labyrinth e supportato da musicisti eccezionali, ha saputo dare vita ad un vero e proprio capolavoro.

Da non perdere!

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