L'ispirazione per lo scritto a seguire l'ho avuta ieri in tarda mattinata.

Ho raggiunto uno dei luoghi che da decenni prediligo nelle montagne dove vivo: il Passo del Monscera che segna il confine tra Italia e Svizzera. Secolare via di commercio tra l'Ossola ed il Canton Vallese. Pochissime persone ho incontrato nella lunga ascensione (oltre mille metri di dislivello superati in due ore e mezzo di fatica): quello che sempre cerco quando vado in montagna. Solitudine e silenzio; silenzio e solitudine. Chi come me apprezza questi imponenti luoghi potrà capire benissimo. Arrivato ai 2103 metri del Passo sono stato accolto da un freddo ed impetuoso vento; una zona questa particolarmente soggetta alle gelide folate per tutti i mesi dell'anno. Temperatura non oltre gli otto gradi, forse anche meno, tanta la neve ancora presente. Mi gusto un panorama con pochi paragoni qui da me: il trittico del Sempione (tre cime già in territorio elvetico che si elevano intorno ai 4000 metri di quota), il Pioltone con la sua severa e ripida parete che protegge il passo, la Cima di Verosso sulla destra orografica della valle che domina il suggestivo piccolo Lago di Ragozza. E laggiù in fondo la piana Ossolana con Domodossola, la catena montuosa di confine con la selvaggia Val Grande. Tutti luoghi che conosco a memoria; visioni che regalano alla mia persona brividi, pacatezza, serenità. Lontano dal mondo, lontano da tutti.

Nel ridiscendere verso San Lorenzo di Bognanco, luogo di partenza, ho avuto la fatidica ed improvvisa illuminazione: per sempre vivrò a contatto con queste meraviglie della natura; per sempre potrò godere del piacere di percorrere sentieri, mulattiere, strade sterrate di montagna: per dirla in inglese Forever Mountain.

Semplice a questo punto associare il tutto al titolo di un brano dei monumentali Voivod. I canadesi volanti, quanto mi piace questa mia affermazione, sul finire del 2015 pubblicano uno split-single con la "radiosa" compagnia dei Napalm Death. Due tra i miei gruppi metallici preferiti che finalmente, dopo tanti anni di attesa, uniscono le forze producendo un brano a testa e dimostrando per la milionesima volta di non avere rivali.

Montagne, Voivod e Napalm Death: un trinomio vincente per il sottoscritto.

Spetta al gruppo di Snake ed Away aprire il cannoneggiamento uditivo; Forever Mountain è una delle prime canzoni registrata dalla band con la presenza del nuovo bassista Rocky. Cinque minuti di una bellezza senza tempo; una decisa cavalcata HeavyPsichedelicProg suonata con la consueta classe, con un controllo totale della strumentazione. Ritmiche dettate dalla forsennata batteria di Away; i riff della sei corde che sferzano il lungo brano con millimetrica precisione. La voce nasale e a tratti "forzata" di Snake ulteriore sinonimo di assoluta qualità; una canzone perfetta, in perfetto stile Voivod. Passano gli anni ma la band del Quebec è ancora lontanissima dal cedere lo scettro, da scendere dall'imperiale trono dove da tanto tempo è posizionata.

La replica dei Napalm Death non si fa attendere!! Una replica assassina, bestiale, feroce; devono almeno pareggiare i conti con gli amici Voivod. Per quanto mi riguarda ci riescono appieno. Phonetics for the Stupefied è l'abituale dimostrazione di immane forza, di coesione. Minuti terroristici che si aprono con la voce di Mark "Barney" che inizia il bombardamento di invettive contro l'attuale società; sostenuto da una strumentazione a tratti fin troppo veloce, in procinto di un disastroso deragliamento. DeathGrindCore che sul finire subisce un pesantissimo rallentamento: si entra in pericolosi territori Groove Metal. Con gli ultimi secondi che tracimano in abissi Industrial.

Massimo dei voti ad entrambi; massimo rispetto ed eterno ringraziamento.

Ad Maiora.

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