Ho il cuore che viaggia a mille mentre mi accingo a raccontarvi del nuovo lavoro dei Voivod. Una forte emozione mi invade, succede molto di rado, quando band così importanti per me pubblicano novità discografiche. E che novità lo dichiaro fin da subito!! Poco da dire a riguardo del loro passato: sono in giro da quasi 40 anni e Synchro Anarchy è il quindicesimo disco ufficiale. Li seguo dai lontanissimi inizi e non hanno mai sbagliato un passo musicale. Sempre riconoscibili, sempre fedeli alle proprie radici Thrash Metal, con micidiali inserimenti Progressive come ben si evidenzia nelle nove canzoni che costituiscono la solidissima impalcatura di questo ennesimo capolavoro.

Qualcuno sentenzierà che sono il solito esagerato con i proclami, con le lodi; me ne infischio di qualsivoglia commento negativo verso il mio entusiasmo, dettato dalla conoscenza perfetta di una macchina musicale precisa e solida, nonostante ormai Away e Snake siano prossimi ai sessant'anni.

Come sempre la copertina e tutto l'artwork interno del booklet sono disegnati dalla nitida mano del batterista Away, autentico mattatore a quattro ruote motrici con il proprio strumento, capace di dettare ritmi e trame vertiginose ben assecondato dagli altri colleghi. Si autoproducono, registrano quando e come vogliono qualsiasi suono del disco, senza troppi fronzoli ma diretti ed efficaci. Produzione e qualità dei suoni non troppo puliti, con una certa "grezzezza" di fondo ben riscontrabile nell'intera durata del lavoro.

L'attacco armato si apre in modo intransigente con "Paranormalium" che al minuto due deflagra con una repentina accelerazione Thrash Metal dal sapore ottantiano e che vuole fare riferimento al glorioso passato dei nostri, periodo Dimension Hatross per dare un riferimento a quanto dichiaro.

Il Progressive Metal fa il suo rumoroso ingresso nella title track successiva: chitarra spezzata, voce spaziale con un coro che ti entra dal primo ascolto nel sotto pelle...per restarci in eterno.

Non ci sono passaggi a vuoto, non ci sono momenti per così dire "riposanti". Tutto è preciso, compatto, scorrevole, micidiale.

In un attimo sei alla fine dell'ascolto e la voglia di rimettere l'album dall'inizio è tanta!

Hanno vinto ancora una volta, incuranti di mode, di stroncature, di vendite.

Loro sono i Voivod, i maestri volanti canadesi...THE WORLD TODAY...

Ad Maiora.

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