Pensate a chi intende alla lettera termini quali "vintage" o "revival".

No, non i soliti perditempo. Intendo gente che fa sul serio.

Certo, si tratterà di fighetti senza un filo di barba, gente dal fare molto naif e lontani da ogni effettiva conoscenza empirica del periodo ottantiano.
Saranno destinati a ricevere pernacchie e contumelie.

Verranno, forse, dimenticati in breve.

Ma non è questo il punto. Il punto è che a me l'esperimento  piace.

Ragazzi statunitensi amanti della new wave, del pop di trent'anni fa e di certi metodi e strumenti di registrazione. Non hanno pubblicato un CD o  un vinile. Solo una musicasetta. Ricostruire pari-pari quello che è il passato, come se trasportati da una "macchina del tempo".
Non mi pare che, in questi anni, qualcuno abbia seriamente pensato a qualcosa di simile.

Se ascolterete questa release mi crederete. Niente di eccezionale? In se non c'è NULLA di eccezionale se consideriamo il prodotto da un punto di vista strettamente compositivo/strumentale.

Nulla di eccezionale nemmeno vagliando il genere proposto. 

Ma ascoltando questo nastro (scusate, ma io mi son limitato a scaricarlo da internet) verrete colti da: malinconia, deja vu e tanta nostalgia. Certamente più di del sottoscritto che, purtroppo, non ha vissuto quel lasso temporale in prima persona.

Loro si chiamano Washed Out e sembrano fare sul serio.

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