Matthew Hopkins era un “fingerman”, uno spergiuratore. Tra il 1645 e il 1646 la sua attività principale – dietro lauto compenso da parte delle locali autorità pubbliche o di privati particolarmente facoltosi – consistette nel vagare per la ridente Inghilterra, instaurando, a carico più o meno di chiunque non gli andasse a genio, processi per stregoneria. In appena 14 mesi di attività, e con l’aiuto del sadico John Sterne, riuscì a umiliare, torturare (spesso fino alla morte) e, soprattutto, mandare a brasare sul rogo ben 230 disgraziate (più di ogni altro accalappiatore nei ben 160 anni di caccia alle streghe che marchiarono l’isolotto di Sua Maestà), tanto da meritarsi l’appellativo di “Witchfinder General” (più o meno traducibile con “Ras del quartiere” o “Sommo Bastardo”, a seconda dei punti di vista).

Qualche secolo dopo, nel 1968, Hopkins tornerà a far parlare di sé, allorché il buon Michael Reeves sceglierà di dedicargli uno dei suoi film più famosi : “Il Grande Inquisitore” (titolo originale “Witchfinder General”, appunto: molti ne avranno visto alcuni fotogrammi nell’orrendo video di “Hopkins” dei Cathedral), in cui la parte del castigatore è - come sempre - magistralmente interpretata dal mai troppo compianto Vincent Pryce. Proprio questo film finirà per ispirare, circa un decennio più tardi – in piena Nuova Ondata del Metallo Pesante Britannico -, il nome di questa band che, al momento della pubblicazione del qui recensito disco, accanto al nucleo originario formato da Zeeb Parkes (voce) e Phil Cope (chitarra), annoverava i due nuovi entrati Wolfy Trope al basso e Kid Nimble alla batteria.

Pubblicato nel 1982, “Death Penalty” (primo full lenght della band, preceduto solo da un singolo - “Burning A Sinner / Satan’s children”, uscito nel ’81 per la Heavy Metal – e da un 12’’ - “Soviet Invasion” -), si presenta, va detto, nel peggiore dei modi. La copertina, infatti, (in cui una popputa figliuola viene ritratta mezza biotta sul punto di essere sacrificata dai componenti della band, tra le lapidi di un cimitero), sembra essere parto di una mitologica creatura metà Caravaggio, metà Riccardo Schicchi che si è messo a giocare col tasto del contrasto di un telecomando…

Fortunatamente, però, ciò che più colpisce dei Witchfinder General, nel pur variegato maelstrom della NWOBHM, non sono tanto le tematiche o quella sorta di “iconografia metallica proto satanista” (che comunque caratterizzava buona parte delle band del movimento, si pensi agli Angel Witch o ai Witchfynde), quanto una precisa scelta stilistica e compositiva: valorizzare l’impetuosità e il “tiro” della Nuova Ondata, mettendoli al servizio – talvolta, va detto, in maniera fin troppo spregiudicata – del sound e delle atmosfere oscure e gotiche dei primi Black Sabbath. Proprio come nei dischi dell’era Ozzy, infatti, anche qui la formula vincente è rappresentata dal continuo rincorrersi di paranoia e sconfinata dolcezza delle melodie, di accattivante blues e incombenti distosioni, accordature sottoterra e arpeggi rappacificatori. Eppure, se, da una parte, lo stacco centrale dell’opener “Invsible Hate” è quasi un mezzo plagio a “War Pigs”, e se la conclusiva “R.I.P.” è forse fin troppo un coacervo dei canoni Black Sabbath (finendo per ricalcarne lo stile in ogni aspetto della composizione: dal riffing agli arrangiamenti, dagli stacchi di batteria alle accelerazioni, fino alle linee vocali), dall’altra, “Death Penalty” non si limita ad essere un esecrabile scimmiottare, un banale adagiarsi sul solco già tracciato dai maestri.

a NWOBHM interviene ad incattivire il sound, le puntate nella psichedelia, che sistematicamente facevano capolino mentre Iommi e compagni erano impegnati a reinventare il rock, lasciano posto ad una maggiore aggressività figlia dei tempi e dei luoghi in cui questo disco è venuto alla luce. Mancano gli episodi “jammosi” alla “Rat Salad”, il blues si gonfia per sposarsi ora con sfumature più prettamente metal/hard rock (come nella decisamente catchy “No Stayer”, nell’assolo heavy oriented di "Burning A Sinner” o nelle accelerazioni di “Invisibile Hate”), ora con l’incedere di sonorità che sprofondano nel baratro del doom (come nella title track). Non una vera e propria riedizione dei canoni Sabbathiani, insomma, piuttosto un aggiornamento, un tentativo di svecchiamento, mediante il connubio con l’approccio più tendenzialmente heavy tipico della NW.

Lo stesso Parkes decide, intelligentemente, di non tentare un inutile rincorsa alle vette sonore dell’Ozzy pre-prostatite. La scelta cade su di un cantato forse meno ipnotico, meno originale e poliedrico (e la linearità delle composizioni non aiuta di certo), ma sicuramente sentito ed efficace. Il risultato, va detto, sebbene lungi dall’essere un prodotto insoddisfacente, finisce tuttavia per non far mai gridare al miracolo. La sensazione, poi, è che a mancare sia la “hit” , la canzone che spacca più delle altre, quella che farà ricordare la band anche a chi non ne conosce la discografia (giusto per fare un paragone, manca una “Angel Witch” degli Angel Witch su 'Angel Witch' … !), con l'unica eccezione, forse, della traccia che porta il nome della band: sicuramente tra gli episodi meglio riusciti di tutto il pacchetto. Tutte le composizioni di adagiano su livelli sicuramente buoni, ma non certo esaltanti. Il prestarsi un po’ di tutto il disco a inevitabili critiche di mancanza di originalità fa il resto.

Non siamo, insomma, di fronte ad un capolavoro, ad un disco imprescindibile o innovativo. La tentazione di ridurlo superficialmente ad una mera riproposizione dei canoni proto doom del quartetto di Birmingham è forte e comprensibile. Eppure va riconosciuto a questo disco il merito di aver rappresentato un ponte, un raccordo, un anello di congiunzione che, insieme ad altre misconosciute, ma validissime bands (su tutte i Quartz), avrebbe traghettato un genere e uno stile fino ai giorni nostri.

Elenco tracce testi e video

01   Invisible Hate (06:05)

02   Free Country (03:10)

03   Death Penalty (05:35)

Life in prison, is it enough
For what they do
One day soon, so very close
It could be you
A life for a life, that's the way
The only way I say
The chair is best, also sweet
The power's all we pay

The power's all we pay
We'll end it all today
The power's all we pay

Thirty years is all they do
Less if they are good
All this time we pay their way
Goodies say we should
Then they're out, they're on the loose
To do it once again
Back in they go, the more we pay
We say they are insane

They say they are insane
Blown right out of their minds
Really gone insane

The people's vote it should be cast
The murderers would not last
Eject the filth from my lifestyle
Keep them just on file

To take a life it is a shame
They've only got themselves to blame
Death should be the penalty
Quick and cold and finally
Give them food and beds they say
The people they will pay
Treat them good and talk to them
Teach them how to pray
Does it work, of course not
We'll end it all today
As I said let's have a vote
Let them know our way

Let them know our way
We'll execute today
The power's all we'll pay

How many victims unlawfully killed upon this earth
Homicidal killers, can you tell me what they're worth
They never have a reason, never tell you why
We'll take their lives, save their souls, let them die

04   No Stayer (04:25)

05   Witchfinder General (03:51)

06   Burning a Sinner (03:28)

A cart rolled through the town

And people all around

Gathered for the burning of the witch

They grit their teeth in anger

They raise their arms in fear

The burning stake was ready for that bitch



Singing burn her

Burn her

Burn her to the ground

Singing burn her sins

Burn her pride

Burn her till she dies



They tie her to the stake

People shout abuse

They want to hear the sizzling of her flesh

She looks at them and curses

Each one of them in town

The execution flame put to the ground



Singing burn her. . .



You cannot see her body

Smoke is all around

All you hear is the sizzling of her flesh

Fire burns so quickly

Smoke begins to clear



Preacher man stood up, announced her dead



Singing burn her. . .

07   R.I.P. (04:04)

The screams and the dreams and the nightmares it seems Are from Hell Things lurk in the churchyard and rise from the soil Those who dwell They come from a cult of evil and bad No relent To search for the body they seek there that night Whose consent Grave snatchers, church gate-crashers Messing with the sacred way Grave snatchers, church gate-crashers Searching out bodies for prey The corpse it is taken to Satanist's Hill For its fate Where hundreds of demons and creatures from Hell There do wait Its heart does not beat but its body is given to Hell The air it is silent and all that you hear is his bell Grave snatchers, church gate-crashers Lucifer drives in today Grave snatchers, church gate-crashers Leaving a hole where he lay With many strange ways here on this earth I fear For many a soul that rests in the church It is clear Although they are dead and cannot move They can't rest For when darkness falls, the snatchers from Hell They do quest Grave snatchers, church gate-crashers Messing with the sacred way Grave snatchers, church gate-crashers Searching out bodies for prey Grave snatchers, church gate-crashers Lucifer drives in today Grave snatchers, church gate-crashers Leaving a hole where he lay

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