Cenere: ... ordine fatto, poste permettendo tra una quindicina di giorni arriva il disco. Io intanto avrei iniziato a ascoltare una copia trovata in rete, mica ti interessa?...

Ozio: No no, l'attesa è troppa, il momento è grosso. Oramai aspetto l'originale. Te 'un mi di' niente eh!

C.: Ok... cmq in rete circolano già un paio di brani, almeno quelli ascoltali!

O.: Nooooo... uno l'ho già sentito, però ora basta

C.: Bòno, non insisto più allora... Al più butterò giù qualcosa sul blog e addio!

Cenere non ha resistito e ha ascoltato il disco dopo averlo scaricato, Ozio ha invece intanto ascoltato un pezzo in streaming, "Thuja Magus Imperium".

O.: Suoni spettacolosi, belli gli stacchi atmosferici ed eterei. Mi sembrano sempre loro e io continuo a sentirci tanto i Dead Can Dance nelle parti con le voci femminili.

C.:  Tra l'altro ho letto da qualche parte che questo pezzo contiene tutti gli elementi che i WITTR vorrebbero poi sviluppare nei prossimi lavori... Magari davvero ti diventano come i Dead can Dance del black, o tipo anche i Menace Ruine!

O.: Bah ci credo poco... Nel senso, la loro nicchia di mercato l'hanno trovata. Certo è vero che in questo brano sembrano aver aumentato le parti "aperte" e rituali.

C.: Riprende il filo di "Two Hunters", questo è sicuro... Ora te ‘un vòi, ma io te lo dico uguale: secondo me a tratti lo supera proprio "Two Hunters", o comunque sono sullo stesso livello... Poi mi dirai!

O.: Auh, ma davvero? Beh sarebbe comunque l'ora, dato che "Black Cascade", mi duole ammetterlo, è inferiore a Two Hunters, mentre trovai molto interessante "A Looming Resonance", innovativo e sperimentale.

C.: Sai che, a conti fatti quel pezzo è un ottimo ponte per questo nuovo disco... Alla fine comunque ho buttato giù qualche impressione, se vuoi sai dove leggerla!

O.: Nooooooo, sennò mi influenzi!

Dopo qualche giorno, i nostri due ricevono il disco originale

C.: ... stavolta hanno fatto le cose coi controcazzi... Guarda che artwork!

O.: Eh ma questi ragazzi ci trattano bene, l'artwork è bello e le foto dentro presentano qualcosa che pare molto bello... bella la foto del "fantasma"... Bada bada c'è di mezzo anche Aaron Turner e consorte!

C.: Sì lo avevo letto infatti... la voce nel secondo pezzo è sua... Tra l'altro, per nulla sciamanico come brano quello! E invece la chitarra "à la Anathema" nel primo brano l'hai sentita? Con quel wah-wah a palla?

O.: In effetti la ricorda molto, ma bisogna avere un orecchio fino per riconoscerla. Comunque, ammettendo di doverci entrare a fondo nel disco, il mio giudizio si è un attimo raffreddato.

C.: Questa mi è nuova...  Perché si è raffreddato il tuo giudizio sul disco?

O.: Mah, ti dirò, partendo dal presupposto che "Two Hunters" è un capolavoro e che qualsiasi uscita dei WITTR è fondamentale, trovo che nel caso di "Celestial Lineage" i WITTR abbiano voluto optare per delle scelte "semplici", di mestiere, e che, a confronto con "Two Hunters" e per esempio, l'ultimo degli Agalloch, che sono due pezzi d'arte, questo sia un prodotto: ottimo, splendido e maestoso, ma un prodotto. Cioè, per quanto sia carina, se non bella, "Astral Blood" da loro non me l'aspettavo, ha poco di quel black metal naturalistico loro e si butta su  forsennato Norske Svart Metall che porta con sé tanto i DarkThrone quanto Burzum. Poi, per l'amor di dio, per noi nostalgici vale la proporzione Ulver:Agalloch=Emperor=Wolves. Splendida, invece, e forse è la mia chiave per poter entrare a fondo nel disco, è "Prayer of Transformation", che ha ben poco di black ma ben tanto di post-metal ritualistico, ricordandomi qualcosa dei Neurosis di qualche anno fa; e poi, infine, ma siamo nel campo delle amatissime seghe mentali, avrei scelto dei suoni diversi.

C.: Cioè?

O.: Non ci nascondiamo, ora dei soldini da spendere in studio ce l'hanno, e ciò si sente per esempio nella voce, splendida... Però le chitarre certe volte scendono nell'incomprensibile, e la batteria è po' leggerina, molto poco dinamica come registrazione: lui è un mostro e i suoi blastbeats sono senza pietà, però appunto anche nell'ultimo pezzo avrei tentato dei suoni più bombastici, qualcosa di simile ai lavori di Steve Albini, una cassa un po' più grossa e profonda. Questo insomma. Te invece ora che mi dici, che il disco l'ho ascoltato pure io?

C.: Dunque, per come la vedo io e collegandomi al discorso di "prodotto" gli Agalloch sono più artisti in questo senso, hanno seguito un percorso evolutivo diverso, e "Marrow Of The Spirit" è un grossissimo passo avanti nella loro discografia. I WITTR sono andati invece piano piano, si sono arricchiti di elementi ma la base è sempre quella, quindi per assurdo non credo che possano piacere ora se non ti piacevano prima. Che il suono sia diverso, forse più leggero, è però vero, lo trovo quasi più facile da approcciare, almeno nell'inizio. Poi sulla tecnica, strumenti ecc non mi pronuncio, sparerei cavolate forse.

O.: Eh che c'entra, son giudizi, mica teorie tecniche!

C.: Facendo una parafrasi di quanto avevo scritto tempo addietro nel mio blog, "è un disco che emana odori... ancestrale, odora di muschio e di foglie secche, di fine autunno, di neve scricchiolante sotto gli scarponi e di temporali che si avvicinano... è  selvaggio, odora di lucenti mantelli di pelo e di zanne sfolgoranti al chiarore della luna, di sangue di uomo e di animale sparsi su suoli innevati e per sempre fusi l'uno nell'altro, quasi a voler ricongiungere le due razze. E' sciamanico, ti sussurra di chiudere gli palpebre, ti fa cadere in una trance estatica, ti fa vedere con occhi non tuoi". Quanto ho detto non vuol dire molto, ma se ti ricordi il loro concerto beh, hai capito che voglio dire!

O.: Ah ma sì, come sensazioni sono d'accordo, gli odori di quel disco sono quelli che hai perfettamente descritto. È che con gente come loro io sono molto esigente e quindi mi aspetto molto. Comunque, riassumendo, c'è garbato questo disco? Gli s'ha a dare un voto?

C.: In scala da uno a cinque e senza usare mezzi numeri per me è 4... sarebbe 4 e mezzo (se non addirittura in certi punti 5!) ma preferisco stare bassino... te?

O.: Scala di 10?

C.: No, su DeBaser hanno 5 purtroppo

O.: Maremmaccia cane! Eh ho capito che qui è di 5, però in sede di recensione si può anche mettere di 10! Io ti dico 7.5... Ora però i conti li fai te che io ho studiato lettere!

C.: Eh io ho fatto lingue, pensa te che guadagno! Per me era 8 quindi facciamo 4 e non se ne parla più via, pur sapendo che è un po' più di 4! Ora s'aspetterà di vederli a novembre (se le date so confermate)!

O.: Eh speriamo, che già mi perdo gli Explosions a questo giro...

C.: Ahaahah a ognuno le sue beghe... Bòna!

Elenco tracce e video

01   Thuja Magus Imperium (11:48)

02   Permanent Changes in Consciousness (01:55)

03   Subterranean Imitation (07:10)

04   Rainbow Illness (01:28)

05   Woodland Cathedral (05:26)

06   Astral Blood (10:17)

07   Prayer of Transformation (10:58)

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Altre recensioni

Di  ilTrattoreRagno

 "È un crescendo di pura disperazione, la chitarra disegna melodie epicamente avvolgenti fino ad aprirsi in un mare postrock."

 "Dal cielo piovono stelle malate e gocciolanti di sangue freddo, un fantastico intermezzo di folk antico e perduto nella memoria."


Di  MORPHEO 33

 "Celestial Lineage è quel capolavoro che ci si aspettava da loro, l'ultimo tassello di un viaggio sonico e armonico."

 "Il mondo ha bisogno di loro, la musica ha bisogno di loro, l'aria stessa ha bisogno delle loro vibrazioni."


Di  Etere

 I WITTR sono un fenomeno di massa per gli amanti del genere, con un messaggio fortemente ambientalista.

 Celestial Lineage è un album che difficilmente si può comprendere con un solo ascolto, ma la sua atmosfera onirica incanta.