"Non riesco a capire perchè gli X non siano diventati la più grande rock'n'roll band del mondo. Avevano tutte le carte in regola: grandi canzoni e un'immagine perfetta".

Questo sincero commento di Peter Buck dei R.E.M. riassume in poche e semplici parole l'importanza e l'impatto folgorante che hanno avuto gli X sulla scena musicale statunitense degli anni Ottanta.

Siamo alla fine degli anni Settanta quando John Doe, Exene Cervenka, Billy Zoom e D.J. Bonebrake iniziano a raccogliere consensi nei circuiti musicali underground di Los Angeles con una formula dove l'irruenza del punk si lega felicemente a matrici più tipicamente rock'n'roll. I principali elementi distintivi di questo gruppo sono da subito le splendide voci di Doe ed Exene, che si alternano e si fondono in architetture suggestive e cariche di passionalità, la chitarra spiccatamente rockabilly di Billy Zoom, musicista preparato con importanti trascorsi accanto ad Etta James e Gene Vincent e la ritmica possente di Bonebrake, una vera piovra dietro i tamburi.

I primi album, "Los Angeles" e "Wild Gift", pubblicati tra il 1980 e il 1981 e prodotti da Ray Manzerek che, quando occorre offre alla band i suoi tocchi doorsiani alle tastiere, fotografano un ensemble di straordinaria originalità e forza coinvolgente. I due dischi diventano subito dei classici del punk-rock losangelino ed episodi come "Los Angeles", "The Unheard Music", "Johny Hit And Run Pauline", dove Chuck Berry flirta con il punk, "White Girl", "The Once Over Twice", "Universal Corner" e "Beyond And Back" entrano a pieno diritto tra le pietre miliari del rock.

A questo punto il suono degli X inizia ad arricchirsi di nuovi spunti provenienti dal rock di matrice roots. Firmato un contratto con l'etichetta Elektra, la band pubblica nel 1982 "Under The Big Black Sun" e l'anno dopo "More Fun In The New World", due opere mature e indimenticabili che consegnano gli X alla storia. Due dischi che mischiano la compatezza e la purezza degli esordi con una crescita artistica in fase di scrittura e un'evoluzione dell'immagine che regala brani perfetti come "Blue Spark", "The Hungry Wolf", "The Have Nots", "True Love", "Poor Girl", la stupenda "I Must Not To Think Bad Thoughts", forse il loro miglior pezzo in assoluto e la politica "The New World", ripresa recentemente anche dai Pearl Jam.
Ci penserà nel 1985 il quasi disastroso "Ain't Love Grand", inadeguatamente prodotto da Michael Wagner che offre, alle comunque discrete canzoni presenti nel disco una cornice hard-rock insulsamente commerciale, a riportare gli X tra i comuni mortali. Un disco fiacco questo che rincorre disperatamente un successo di massa di cui la band non sentiva assolutamente il bisogno.

A questo punto la bella favola del gruppo losangelino mostra un finale inaspettato. Billy Zoom decide di lasciare il gruppo e la seguente rottura tra Doe ed Exene, sposati da quattro anni, conclude un'altra fase della loro carriera. Una carriera che riparte con le chitarre affidate a Dave Alvin dei Blasters e all'ex Lone Justice Tony Gilkyson e che produce nel 1987 il notevole "See How We Are", un'opera di puro roots-rock influenzata dal primo rock'n'roll e dal vecchio country & western che vanta una nuova serie di brani difficilmente dimenticabili. Brani tra cui vale la pena citare la profonda title-track, la notevole "4th of July", la diretta "I'm Lost" e la quasi pettyana "When It Rains". Il ritrovato entusiasmo però non basta e non riesce ad evitare lo scioglimento del gruppo al termine del tour brillantemente immortalato su "Live At The Whisky A Go-Go", uno dei grandi dischi dal vivo degli anni Ottanta insieme a "Live At Raji's" dei Dream Syndicate.

Una storia quella degli X che termina da dove era iniziata e che rimane confinata a quel decennio nonostante la pubblicazione nel 1993 del fiacco, manieristico e non irresistibile "Hey Zeus" o del recente "Live In Los Angeles". Buona parte dell'entusiasmante vicenda artistica degli X, compresi tutti i brani che li hanno resi immortali, sono contenuti in "The Best: Make The Music go Bang!", esaustivo cofanetto della Rhino che ripercorre in maniera completa le varie fasi della carriera del gruppo dal primo singolo "Adult Books" sino alla reunion del 1993, tralasciando del tutto le carriere soliste dei vari componenti che, come nel caso di John Doe, non sono state avare di soddisfazioni. Un'opera antologica curata ed imperdibile che regala una visione completa sulla gloriosa vicenda di una grande rock'n'roll band.

Elenco e tracce

01   Adult Books (03:14)

02   We're Desperate (02:03)

03   Los Angeles (02:24)

04   Your Phone's Off the Hook, but You're Not (02:25)

05   Johny Hit and Run Paulene (02:50)

06   Soul Kitchen (02:26)

07   The World's a Mess; It's in My Kiss (04:28)

08   The Unheard Music (04:45)

09   White Girl (single mix) (03:29)

10   The Once Over Twice (02:31)

11   Universal Corner (04:33)

12   Some Other Time (02:17)

13   In This House That I Call Home (03:33)

14   Beyond and Back (live, 1980) (02:41)

15   Riding With Mary (single version) (03:12)

16   The Hungry Wolf (03:47)

17   Motel Room in My Bed (02:41)

18   Blue Spark (02:08)

19   The Have Nots (04:46)

20   Under the Big Black Sun (03:24)

21   The New World (03:25)

22   Breathless (02:19)

23   We're Having Much More Fun (03:08)

24   True Love (02:15)

25   I Must Not Think Bad Thoughts (04:15)

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