Terzo lavoro pubblicato da pochi giorni per i polacchi Yenisei, a tre anni esatti di distanza dal precedente e riuscito "Reflections".
Ed è sempre il tanto a me caro ed indispensabile Post-Rock Strumentale il genere proposto.
Bellissima ed iconica l'immagine di copertina scelta dalla band per l'atteso rientro discografico; la Musica che propongono è un viaggio breve, soltanto 6 brani per 35 minuti di durata, per lunghi tratti meditativo e profondo.
Sono riusciti a catturare la mia attenzione già dalle prime note e non ho dovuto attendere molti ascolti per mettere in piedi la recensione; come sempre agisco d'istinto, lasciandomi andare, viaggiando con la mente.
Costruiscono le canzoni lasciando in disparte l'irruenza delle chitarre. Tutto si snoda attraverso un percorso cauto, trattenuto, dove gli intrecci delle due sei corde si compensano, si abbracciano addentrandosi in territori Prog di incomparabile e suggestiva bellezza. Un suono di tastiera mai invasivo sostiene per lunghi tratti l'incedere degli altri strumenti, aggiungendo ulteriore fluidità allo scorrere dei brani.
Prendo in esame soltanto "Insecure" che si avvale della presenza di un vocalist ospite, come era avvenuto nel già citato "Reflections". Tutto quadra, tutto si amalgama, tutto gira alla perfezione con il suono pizzicato della chitarre (ed in parte anche la voce stessa) che mi ha rimandato addirittura agli U2 dei bei tempi che furono...purtroppo...
Lavoro avvincente, tra le mie perle di questo avarissimo 2024.
Ad Maiora.
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