Ennesimo bluff o disco della consacrazione? In attesa dell'uscita del secondo album, vi descrivo " All Our Kings Are Dead " il primo lavoro dei londinesi Young Guns. C'è da anticipare che dopo un periodo un pò grigio, la Gran Bretagna sta vivendo  una discreta ripresa musicale, spinta da band e da correnti più o meno riprese dal passato e rivisitate. Nel caso del presente disco, parecchie sono le influenze e i 'meltin' pot', termine tanto caro agli inglesi identificativo di un 'miscuglio' nello specifico musicale. Vi è uno stampo di base indie, azzarderei un accostamento ai Killers e anche ai gallesi Lostprophets, ma prima di creare malintesi e quindi lasciarvi trarre conclusioni affrettate, meglio un'analisi, perchè c'è dell'altro.

Il singolo che ha trascinato l'album nelle classifiche inglesi ( e in pochi altri stati ) è  " Crystal Clear " ma attenzione a non farsi ingannare dall'incidere quasi punk rock del pezzo, certamente tra i più melodici e riusciti del disco, ma anche tra i più semplici e meno complessi. A tal proposito la band sfodera una buona versatilità come si evince dalla traccia D.O.A. e il suo frontman Gustav Wood si dimostra anche un songwriter non scontato, molto bello infatti il testo di Stitches tra i pezzi più riusciti del disco. L'intro di piano e forse anche di violino di " Winter Kiss " sfocia in un buon rock, con il batterista Ben Joliffe ( il terzo in pochi anni! ) sempre bravo a picchiare senza mai risultare pesante. Il disco prosegue più o meno sugli stessi livelli, di melodia come di qualità, tra un accelerazione e una frenata con una spruzzata di post-hardcore ( su tutte " Elements " e " Endless Grey " ) e un paio di pezzi più pacati.

Nel complesso posso azzardare nell'affermare che dall'ascolto di questo " All Our Kings Are Dead " non ne uscirete quantomeno insoddisfatti indipendentemente da quelli che sono i vostri gusti e preferenze sulle svariate realtà alternative/rock/indie made in Britain.

Questi ragazzi hanno le carte in regola per regalarci qualche soddisfazione futura e allo stesso tempo fare un pò di grana, non mancano infatti jeans strappati, capelli laccati e facce simpatiche, tanto per servire il piatto pronto. Di questi tempi c'è da mettere in conto anche questo tipo di scelte, musica è immagine, anche perchè che lo vogliate o meno " i re del passato sono morti " e poco ma sicuro questo gli Young Guns lo sanno bene. Voto: 7,5.

Elenco tracce e video

01   Sons Of Apathy (04:18)

02   Crystal Clear (03:29)

03   Meter & Verse (03:42)

04   Weight Of The World (04:21)

05   D.O.A (03:49)

06   Stitches (03:41)

07   Winter Kiss (04:35)

08   Elements (03:25)

09   After The War (04:17)

10   Endless Grey (03:44)

11   At The Gates (04:19)

12   Beneath The Waves (07:30)

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