Dall'universo degli Uochi Toki giunge questo generoso artista dalla prolissità che dona a noi internauti tutte le sue produzioni.

Stilisticamente accostabile ai suoi padrini, che hanno prodotto per lui l'ultimo "Breakhop", si colloca in loro compagnia alle periferie più sperimentali dell'hip-hop, periferie tanto spinte che molti rapper li ripudiano come parenti. Zona Mc, conosciuto anche come Mula, ha una parlata velocissima molto caratteristica e varie voci con cui si cala nei personaggi delle sue canzoni, ma può anche ricorrere ad un flow più tipicamente rap.

"Ogni volta che bestemmi..." non è certamente il suo lavoro migliore a mio parere, ma è quello più digeribile ad eventuali nuovi ascoltatori. Presenta tutti gli aspetti più peculiari del Mula, evitandone però gli estremismi. Affronta in modo tagliente e sagace argomenti che appartengono all'ombra, spesso circondati da fastidio e dissimulazione. Ci parla di amicizia strumentale, scuse, tradimento e masturbazione; il tutto attraverso monologhi o divertenti siparietti splendidamente interpretati a velocità esorbitante. Il disco è pervaso da chilometriche analisi cortocircuitanti del comportamento umano, specchio della sua formazione da filosofo, tematicamente molto più presente nei dischi successivi. 

Le basi, fatte dallo stesso Zona Mc, sono caratterizzate da un'attitudine breakcore. Emergono batterie elettroniche follemente lanciate su un tappeto composto dai più vari campioni. Per questi ultimi è palpabile un certo feticismo, vengono estrapolati da un immenso universo sonoro e arrivano a stupire nel loro essere usati in modo percussivo e contundente.

Non sono ancora riuscito a vederlo dal vivo, ma mi piacerebbe molto. E' famoso per non eseguire mai i suoi pezzi ai concerti, ma improvvisare totalmente, accompagnato da un metronomo, se non bendato e senza base.

"Ogni volta..." lo trovate qui.

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