Zucchero, si sa, è un po' l'anima del blues italiano. Polistrumentista, ma anche grandissimo autore, questo è il suo secondo album. Porta in dote una collaborazione con Randy Jackson che lo accompagna anche al Festival di Sanremo 1985 dove, guarda caso, su un pezzo dalle sonorità vagamente diverse dal solito pop (ok, il testo non è che sia così originale) come "Donne" viene spalato sterco a non finire. Eppure oggi la ricordiamo molto di più di molte altre canzoni (evito di aprire altre parentesi). Nuove musiche rythm'n'blues con punte soul sono anche il naturale accompagnamento di Ti farò morire o Tu mi piaci come questa birra, scritte da Alberto Salerno. Di rilievo minore, sia commercialmente sia qualitativamente, almeno a mio parere, le canzoni scritte da Cheope e musicate da Zucchero come Oh Stevie, e Jimmy Jimmy. Forse non pienamente centrata con il senso del disco, ma rimane da ascoltare la poesia di Mogol di Una delusione in più. Insomma...Zucchero svolta radicalmente il suo stile con quest'album, risultando molto criticato sia dalle giurie Sanremesi che dal pubblico, e infatti fu un fiasco commerciale. Ma noi tutti lo ricordiamo come album storico e importante per la crescita di un cantante che bene o male rappresenta l'Italia meglio di molti altri.

Carico i commenti... con calma