Si si si. Già lo immagino. Orde di folle contro il disco 2008 made in Ac/Dc. Questi è 8 anni che sono fermi e fanno un disco così banalotto. Io non credo...
Credo invece alla genuinità che li ha mossi. Credo che, data la situzione odierna del rock, ci sia da dare una scossa a chiunque voglia fare musica. E cosa meglio della scarica elettrica può darla...
Come il titolo apripista "Rock 'n roll train" il disco è scioccante. L'inizio è da pelle d'oca, ma le due tracce seguenti sono alquanto scadenti e ripetute miliardi di volte in una carriera difficilmente eguagliabile come quella dei nostri australiani. La quarta "Anythin goes" è la traccia rivelazione. Una traccia semplice quasi commerciale se volete, ma suona alla grande con influenze AOR e Springsteeniane. Rimane in testa ben più di un giorno.
La monotonia in quest'album rappresenta un luogo comune e, soprattutto, un capro espiatorio per tutti coloro che vogliono criticarli a priori. Già, perchè l'album si lascia ascoltare molto bene. La complessità non è mai stata il loro forte. Nessuno si può permettere di muovere critiche a riguardo di testi superficiali o di facile impatto, perchè è questo il loro modo di fare dannato rock 'n roll. Le venature hard e blues sono forti anche in questo loro ennesimo lavoro, le tracce sono quasi eccessive, ma non volevano far mancare niente ai loro fans. Qesto forse è il loro punto debole. Qualche taglio era essenziale in tracce che fungono quasi da riempitivo. Inoltre è viva e fortemente presente in tutto il cd la voglia di emulazione di quel capolavoro prodotto ben 28 anni fa. Una voglia di emulazione che purtroppo fa sorgere tanti interrogativi sulla reale voglia di uscire con un nuovo lavoro. Voglia che però fa sorgere interrogativi anche sull'affetto che i Nostri provano verso i loro fans. Forse è proprio la voglia di voler fare a tutti i costi un capolavoro che li ha ingannati e spinto a creare un album di una bellezza discutibilmente disarmante, ma che soffre di una originalità atipica che farà storcere il naso a molti, ma questi sono gli Ac/Dc di sempre e forse anche meglio di alcune loro discrete parentesi (vedi "Fly On The Wall" etc.), ma si sa che non si può sperare di trovare un nuovo "Back In Black"... Lo sapevate no?
Lo so il tour mondiale eh? Io ci sarò e spero anche molti di voi. Già lo immagino. Palazzetti e stadi pieni. Biglietti che si vendono al ritmo di 200 (!) al minuto. Voglia di rock. Voglia di dannato rock 'n roll. Lo so. Io sono già là con la testa verso quel 19 Marzo che mai arriverà. Come quel nuovo "Back In Black" che so che mai arriverà, ma che forse lo rende il migliore della loro discografia e tra i più amati e belli di tutta la storia del rock.
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Altre recensioni
Di Filippo Guzzardi
Un album coi fiocchi e non è un capolavoro solo perché siamo nel 2008 ed è il 14esimo album in studio a consacrare ben 35 anni di carriera.
Si riciclano? Ma su se stessi e sono sempre loro: gli originali ed immortali.
Di tiger
Ciò che rende particolare un album degli AC/DC è solamente la capacità e l'intensità con la quale ci trasmette emozioni.
Gli AC/DC sono la miglior band rock che si ricordi e lo dimostrano ancora una volta.
Di Masticatore
Quando raggiungi la perfezione al primo disco, è normale che quelli dopo sono tutti uguali al primo.
Sempre la stessa cosa, ma fatta così bene che sono anni che ci devastano allegramente il sederino senza guardare in faccia a nessuno.