Siamo agli inizi del 2000 e i (non più così giovani) AC/DC non vogliono proprio appendere le chitarre al chiodo, così tentano di dare un buon erede al precedente album "Ballbreaker" e se ne vengono fuori con "Stiff Upper Lip", lavoro contenente 12 tracce nel quale la metà sembrano fatte con lo stampino, uno stampino assai brutto verrebbe da dire, ma andiamo per gradi.

L'album, almeno nella copertina, fa ben sperare: vi è infatti un'enorme statua di Angus Young con in mano la sua fida Gibson Sg che troneggia al centro di una metropoli con tanto di grattacieli sullo sfondo, ma mai giudicare un libro (e tantomeno un'album) dalla copertina! Infatti, come si infila speranzosi il cd nel lettore si rimane delusi: le canzoni risultano poco ispirate, quasi come se tutta la band sia stata incatenata ad un tavolino e sia stata costretta a scrivere i primi 3 riff che gli venivano in testa! Tutto l'album soffre di un'eccessiva stucchevolezza e ripetività, in altre parole mettendo "Stiff Upper Lip" nel vostro pc, mp3, lettore cd o microonde (forse il posto più adeguato) vi farete due palle grosse come un condomini o; detto ciò passiamo finalmente al nocciolo della questione:

Le Tracce

Si apre subito le danze con la title track dell'album "Stiff Upper Lip" una delle poche tracce dell'album che fà bene il suo lavoro: riff iniziale di Angus azzeccato a cui subentra la voce di Brian Johnson, il brano si presenta come un pezzo di pura matrice Hard Rock ma che si rifà molto al Blues, come la tradizione "Accidicciana" insegna quindi, buoni anche i fraseggi di chitarra che si dimostrano coerenti con il pezzo trascinante che accompagnano; la seconda traccia è "Meltdown" un pezzo mediocre e fin troppo banale che funge solo da riempitivo (insomma se non lo mettevano era uguale, o forse anche meglio); altra traccia altro riempitivo: sto parlando di "House of Jazz"  un pezzo senza mordente e fin troppo ripetitivo; si prosegue con "Holde Me Back"  traccia che comincia con un ruffiano riff di chitarra che degenera in 4 note ripetute fino alla separazione della sacca scrotale, in definitiva "Hold Me Back" è un pezzo edulcorato e zuccherino che vi farà alzare senz'altro il tasso glicemico, evitatelo come la peste!; continuando la corsa arriviamo a "Safe In New York City"  un pezzo che comincia quatto quatto con per poi culminare in un'assolo di Young, come al solito la parola d'ordine è ripetività dato che il caro Brian ripete all'infinito il titolo della canzone, ma in definitiva la traccia riesce a strappare (a malapena) la sufficienza; il disco prosegue con "Can't Stand Still" ovvero la canzone che sarebbe dovuta essere il singolo ma che alla fine venne rimpiazzata da "Satellite Blues", nella traccia l'attitudine Blues del gruppo prende il posto di comando e finalmente si assiste ad una buona canzone, anche se non ci troviamo neanche lontanamente ai livelli di "High Voltage", che fà buona presenza;si continua con "Can't Stop Rock 'N' Roll" , dove finalmente si assiste ad un'ottima canzone, che quasi stona con la bruttezza di molte altre canzoni presenti in "Stiff Upper Lip", "Can't Stop Rock 'N' Roll" è l'unica traccia nell'album che ricorda molto da vicino i primi album dei nostri australiani preferiti e che vale la pena di ascoltare; il disco prosegue con l'altresì buona "Satellite Blues" una canzone divertente e fresca anche se poi sprofonda leggermente nella ripetività, ma comunque rimane una traccia di pregiata fattura; ed arriviamo così alla nona traccia: "Damned" un pezzo che comincia lentamente per poi sfociare in un brano accattivante, certo non propriamente un capolavoro ma si lascia ascoltare (e molto bene); altro giro altra traccia ed arriviamo a "Come And Get It" certo, un pezzo simpatico per via del ritornello in cui partecipa vocalmente anche Angus (evento non propriamente comune dato che sentire canticchiare Young è raro come riuscire ad ascoltare Maggie dei Simpsons mentre intrattiene tutta Springfield con un discorso) ma non certamente fondamentale all'interno dell'album; si prosegue con "All Screwed Up", traccia senza infamia e senza lode dove è presente anche quì (aridanghete!) un ritornello masticato all'infinito dal cantante, tirando le somme è un pezzo che nulla aggiunge e nulla toglie all'album; album che si conclude con "Give it Up", pezzo con un buon ritornello catchy ma niente di eccezionale.

Voto

Per concludere questa la recensione ho deciso di affibiare un 3 (non propriamente pieno) a "Stiff Upper Lip", ed ho deciso di affibiargli questo voto perchè francamente dagli AC/DC mi aspetto sempre il meglio, ma in questo disco ciò non è avvenuto ed il "meglio" si è tramutato in "ripetività" parola di cui ho abusato per descrivere questo album; quindi se vedete "Stiff Upper Lip" esposto in un negozio di dischi (o dal vostro ferramenta di fiducia) vi consiglio semplicemente di guardare altrove, magari ad altri album che meritano davvero l'acquisto, dato che in questo "Stiff Upper Lip" le canzoni che meritano sono all'incirca la metà o al limite tagliatelo in due pezzi.

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