Quei matti della extreme trip music degli Acid Mothers Tempe & Melting Paraiso U.F.O. sono tornati adesso con un nuovo disco, registrato tra la fine del 2015 e l'inizio del nuovo anno e pubblicato lo scorso 25 maggio via Important Records.

Per dirla tutta, definire esattamente gli Acid Mothers Tempe una 'band' sarebbe una forzatura. Forse gli si addice sicuramente meglio l'idea di collettivo e questo per come la cosa è stata concepita dal suo leader e frontman, il chitarrista e musicista Kawabata Makoto (attivo sulla scena musicale jap sin dalla fine degli anni settanta con gli Ankoku Kakumei Kyodotai aka Dark Revolutionary Collective), che ispirandosi alla musica progressive e al kraut-rock, ha definito nel tempo quello che è un proprio sound completamente folle e che va oltre ogni possibile classificazione e supera la forma canzone e in cui ogni episodio si configura come una lunga sessione di musica evocativa e meditativa acida e in jam di ultra-psichedelia.

Il collettivo messo in piedi da Kawabata sfugge ogni definizione. Gli Acid Mothers Temple sono essi stessi un manifesto più che una vera band. Variabili nel suono come nella composizione dei musicisti, sono iperproduttivi, avranno rilasciato decine di album dal 1995 ad oggi, e Kawabata promuove ed è coinvolto in una miriade di progetti paralleli. Proprio per questo di conseguenza la qualità complessiva dei loro dischi non è sempre impeccabile e di conseguenza la dimensione migliore per godere della loro musica diventa quella live, un momento in cui puoi essere effettivamente pienamente coinvolto in questa dimensione meditativa e dronica e fare parte con tutte le altre persone presenti di un'unica entità cosmica. Qualche cosa che anche per questo carattere collettivo, viene per forza a mancare ascoltando il disco invece tra le vostre quattro pareti di casa.

'Wake To A New Dawn of Another Astro Era' è stato definito da Kawabata come un momento importante nella storia del collettivo. Un rinnovamento inevitabile data la perdita della storica sessione ritmica dovuta all'abbandono nell'autunno del 2014 di Shimura Joji e dopo ben 17 anni, quello da parte del bassista Tsuyama Atsushi alla fine del 2015. Al loro posto ecco due nuove reclute, Satoshima Nani e S/T, due giovani giapponesi, una nuova generazione che secondo le parole di Kawabata dovrebbe dare nuova linfa all'intero progetto.

Il disco è allora in pratica il primo di questo secondo capitolo della storia della band. Diviso in tre lunghe tracce,che si configurano al solito come delle jamming session vere e proprie. La prima, 'Force in the Third System', si apre con una specie di big-bang di fanfare per aprirsi in una specie di cantato lento e allucinato, qualche cosa dal carattere ossessivo, prima di poi concludersi con un finale in crescendo di 10-15 minuti. 'Meridian Dimension / Lost Milk' si divide in due parti. La prima sostanzialmente acida e noise, la seconda più meditativa e con un prolungato e assillante utilizzo del reverbero fino a una totale esplosione della propria testa e l'inizio della terza traccia, i trentatré minuti di 'Nebulous Hyper Meditation', una trionfale, infinita, folle cavalcata acida tra progressive e soliti rimandi alla musica kraut.

Kawabata probabilmente è a suo modo un genio musicale o comunque sicuramente un grande musicista. Se non ha inventato nulla, ha sicuramente comunque influenzato finoa questo momento un sacco di nuove band e artisti e la sua musica continuerà a fare ancora lo stesso negli anni degli anni. Questo è evidente. Testimone della tradizione musicale giapponese che aveva affascinato così tanto Julian Cope, ha rinnovato la tradizione musicale del suo paese ed è riuscito a portarla fuori dai confini del Giappone e allo stesso modo anche ad aprirne i confini alla psichedelia in generale. Può questo comunque bastare perché si consideri ogni suo disco un capolavoro? Non so. Non credo. Probabilmente non ha molto senso attribuire a ognuno dei dischi di questa band, un voto o un valore particolare. Sono solo dei singoli episodi. Valutateli in questo modo, cercando magari di ascoltarli estraniandovi da tutto ciò vi circondi e poi vedere come va a finire.

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