Ho letto in varie recensioni come questo disco sia considerato addirittura un capolavoro del punk, io non ci vedo niente di trascendentale ma analizziamo la situazione.

Partiamo col dire che artisticamente il gruppo è formato da Davey Havok voce, Jade Puget chitarra, Hunter Burgan basso e Adam Carson batteria.

Gli A.F.I. (A Fire Inside) sono una band anomala nel panorama punk-hardcore moderno in quanto poco prendono dal punk made in California di gruppi come NOFX, Rancid e No Use For A Name etc. Piuttosto fondono i ritmi furiosi tipici dell'hardcore unendoli ad atmosfere gotiche e dark il tutto condito dalla prestazione canora del cantante che alterna la voce pulita con lo screamo creando un sound tutto particolare. Il sound in parte può ricordare i Misfits, di cui non a caso hanno anche coverizzato un loro famoso pezzo "Halloween".

Il quartetto ha evoluto lo stile nel corso degli anni, partito con un sound molto veloce e diretto negli esordi, negli ultimi anni  si è avvicinato di più ad atmosfere gotiche. Il seguente dischetto uscito nel 2003 segna anche il passaggio del combo dalla label indipendente Nitro (gestita dal signor Dexter Holland degli Offspring) alla major Universal. La produzione è affidata a Jerry Finn (Blink-182) e Butch Vig (celebre produttore del successo dei Nirvana "Nevermind").

Ascoltando "Sing The Sorrow" (settimo album in studio del gruppo, successore di "The Art of Drowning") si ascolta qualcosa di particolare che cambia di canzone in canzone. Il disco è composto da 12 brani tra cui un intro iniziale dall'atmosfera decadente alternata a urli. Qui punk, rock, hardcore, dark e gothic si mescolano creando qualcosa di diverso distinguendosi quanto basta da altri gruppi, anche se il risultato finale sarà tra alti e bassi. Andando nel dettaglio è un album vario, anche se presenta delle pecche di cui bisogna tenere conto.

A mio avviso tra le migliori troviamo la potenza hardcore di "Dancing through sunday"(ottimo l'assolo centrale) e l'hardcore melodico di "Paper airplane". Discrete pure "Leaving song pt1" canzone acustica di grande impatto e la ballad "Silver and cold". Il singolo "Girls not grey" è una tipica canzone punk rock classica arricchita dai cori che si distingue all'interno dell'album per l'atmosfera solare tipica del sound californiano e che contrasta con le atmosfere cupe e tetre del resto dell'album, ma che risulta comunque scialba e scontata.

Discorso simile pure per "Death of season", che sebbene sia potente è un impasto che non sa di niente con il cantante che urla fino all'eccesso e addirittura entrano in campo sul finire pure i violini. "The great disappointment" è una tra le varie canzoni di rock lento, forse un po' penalizzata dall'eccessiva durata ma che riesce a rilassare. "Leaving song pt2" continua  il discorso della prima parte ma qui entrano in scena chitarre e batteria.

Un plauso invece alle bonus tracks che sono presenti e cioè l'hardcore new school di "Sinesthesia" davvero ottima, che sinceramente non capisco come mai non sia stata messa in scaletta tra le altre, invece di uscire come b-side in quanto è forse il miglior episodio del disco e il discreto rock dal sapore gotico di "This time imperfect". Le liriche in linea con la tradizione gotica sono oscure e inquietanti colme di significati nascosti che trasmettono un senso di miseria e sofferenza. Peccato che il cd si perda un po' con canzoni troppo lente che di punk poco hanno e piuttosto si avvicinano fin troppo al rock.

Nonostante qualche canzone, il voto rappresenta in generale un cd sicuramente non da buttare ma che sarebbe dovuto essere sviluppato e curato dal punto di vista della potenza e della dinamicità e che invece si presenta come un disco troppo confusionario in cui la band si perde tra tante influenze spesso mal celate. Certo le sfuriate non mancano, ma a mio parere il cantato in stile screamo risulta spesso fuori luogo, stesso dicasi per la per le parti centrali delle varie canzoni crogiolate fino all'eccesso e spesso ritmicamente fin troppo statiche. A mio parere tenendo presente i contenuti potrebbe soddisfare maggiormente gli amanti del gothic rock che non quelli del punk hc in genere.

In conclusione se cercate un gruppo diverso dai soliti canoni dentro il genere e apprezzate i Misfits potrebbero piacervi, se amate il classico sound hc di gruppi come Pennywise e Bad Religion lasciate perdere questo disco.

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